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Doping nella vela
sospesa Roberta Caputo


21-07-2016

L'atleta napoletana, che faceva parte della squadra olimpica per Rio, è stata trovata positiva a uno steroide anabolizzante. A sostituirla nel 470 è stata chiamata Elena Berta.

Doping nella vela
sospesa Roberta Caputo

L'ombra del doping si allunga anche sullo sport della vela. Roberta Caputo, la 24 enne napoletana selezionata per partecipare alle Olimpiadi di Rio de Jeaniero nella classe 470 è stata trovata positiva a un test antidoping e sospesa in via cautelare dalla Prima Sezione del Tribunale nazionale antidoping (Tan). Il controllo alla velista azzurra è stato effettuato “fuori competizione” lo scorso 6 luglio a Napoli e dalle analisi l'atleta è risultata positiva al Clostebol Metabolita, uno steroide anabolizzante  spesso utilizzato per incrementare le prestazioni atletiche, ma anche contenuto in pomate per favorire la cicatrizzazione dei tessuti. Sarà il processo a chiarire i fatti.
Per Roberta Caputo, in ogni caso, il sogno di partecipare ai Giochi Olimpici di Rio termina qui. Al suo posto, a fare coppia con Alice Sinno nel 470 è stata chiamata un'altra timoniera, Elena Berta. Ma è chiaro che in questa classe tutto si complica.
La qualificazione olimpica italiana nel doppio olimpico femminile era peraltro già avvenuta in modo rocambolesco. Le veliste azzurre infatti non erano riuscite a ottenerla con i loro risultati e solo la rinuncia del Canada,  a giugno, ha permesso il ripescaggio del nostro Paese. Per Roberta Caputo, già vincitrice di un titolo mondiale giovanile nel 420, sarebbe stata la prima trasferta olimpica.

ULTIM'ORA

Questo il messaggio che Roberta Caputo ha scritto sul suo sito Facebook, riguardo la vicenda.

"Mi avete scritto e pensato in tantissimi, questa è una grande fortuna, più grande della sfiga che ho avuto! Chi mi conosce sa che Ho sempre navigato con il sorriso stampato in faccia, sia nelle vittorie che nelle sconfitte e affronterò questa situazione nello stesso modo, senza rimpianti e senza troppe lacrime! Farò il possibile per tornare in barca più presto possibile, e soprattutto voglio condividere la mia storia perché possa servire d'esperienza e magari anche cambiare questo sistema che taglia le gambe a buoni e cattivi senza differenza. Al momento Facebook è la mia unica arma di difesa, non ho altre strade, non c'è niente da fare, posso solo provare a chiarire la mia situazione, per me stessa.

Meno di 20 giorni al segnale di partenza: la barca è perfetta, il team è pronto, mancano gli ultimi dettagli...ma qualcosa stamattina è andato storto: arriva la chiamata dell'antidoping da Roma, sono le 9:00 qui a Rio, mi comunicano la positività del test effettuato il 6 luglio, a Napoli. Torno in hotel per cercare di capirci qualcosa, dopo meno di un'ora il mio nome era già stato cancellato dall'elenco iscritti delle olimpiadi, dopo altri 20 minuti sono stata sostituita. Difficile da credere, ma questa è la procedura.
Sono risultata positiva alla sostanza clostebol metabolita: anabolizzante contenuto in un medicinale da banco chiamato trofodermin, comune cicatrizzante per ferite e ulcere. Ho comprato questa crema per curare dei segni di brufoli che mi erano venuti in faccia, ero totalmente ignara del suo stato dopante, è successo agli inizi di giugno (weymouth) non ero ancora nel programma nazionale antidoping, ma i residui della sostanza sono rimasti vivi nel mio corpo fino al controllo di luglio...
Ho provato a spiegare in tutti i modi la mia innocenza, e ho provato a contestualizzare la mia posizione di atleta nuova nel programma Nado ma niente da fare, la legge è uguale per tutti e non ammette ignoranza."

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