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La Croazia salassa
le barche da diporto


28-09-2017

Il Governo di Zagabria ha approvato aumenti della tassa di soggiorno sulle barche che arrivano al 500 per cento. Per un anno di sosta, un cabinato di 10 metri passa dai 150 ai 794 euro.

La Croazia salassa
le barche da diporto

Mazzata sui diportisti che navigano in Croazia. Il Governo croato ha approvato da qualche giorno il temuto aumento della tassa di soggiorno sulle barche, locali e straniere. Un balzello che viene calcolato in base ai giorni di permanenza e alla lunghezza dello scafo a partire dai 5 metri. Se dai rincari si salvano le barche fino ai 9 metri che stazionano in acque croate non più di un mese, per le altre la scure fiscale è piuttosto pesante. Nello scaglione che va dai 9 ai 12 metri di lunghezza, per esempio, il più diffuso, se finora per una sosta fino a 8 giorni si pagavano 27 euro, ora se ne devono versare il doppio, 54. Raddoppio che colpisce anche chi sosta fino a un mese, visto che dai 68 euro si balza agli attuali 164.

Ancora più pesante la stangata per chi era abituato a lasciare tutto l'anno la barca dai nostri dirimpettai dell'Adriatico, dato che il soggiorno annuale in questo scaglione sale dai 150 ai 794 euro, con un incremento addirittura del 427 per cento. Peggio, comunque, vanno le barche comprese nello scaglione tra i 12 e i 15 metri, che se vogliono sostare un anno in acque croate dovranno versare 1.054 euro contro i precedenti 178 euro, pari a un incremento di quasi il 500 per cento. La tassa si paga sulle barche (non riguarda le persone) dotate di posti letto, non tiene conto dell'anzianità dello scafo (uno di 30 anni paga come uno appena varato) e va versata negli uffici marittimi locali. Il mare del vicino, a quanto pare, non sempre è più azzurro.

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