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Peru: petrolio invade
le spiagge di Callao


19-01-2022

Perdita nella raffineria di La Pampilla durante le operazioni di scarico di un cargo italiano. Contaminati chilometri di costa.

Peru: petrolio invade 
le spiagge di Callao
Tre chilometri di spiaggia a Ventanilla, nella provincia di Callao (Perù) sono state invase il 17 febbraio da un'ingente quantità di petrolio. Un incidente grave dal punto di vista ambientale, avvenuto presso la raffineria di La Pampilla, e dovuto a quanto pare  all'eruzione del vulcano sommerso Hunga Tonga Hunga Haapai che il 15 gennaio ha sconvolto l'arcipelago delle isole Tonga. L'esplosione è stata avvertita fino in Alaska, ha causato la morte di almeno cinque persone, coperto di cenere una superficie pari a 250 chilometri e soprattutto interrotto la fornitura di acqua ed elettricità nell'arcipelago.
Una vera catastrofe che ha generato uno "tsunami" con onde di 1,2 metri che nell'arco di 48 ore hanno raggiunto le coste di California, Giappone e in ultimo il Perù, dove per altro hanno perso la vita due persone. Secondo le prime ricostruzioni, l'innalzamento del libello del mare avrebbe fatto rompere gli ormeggi al cargo italiano Mare Doricum e danneggiato uno dei collettori flessibili attraverso cui stava sbarcando il greggio, che si sarebbe quindi riversato in mare. Tesi sulla quale stanno indagando le autorità peruviane, ma che suscita perplessità data l'imponente mole della nave, lunga 274 metri e larga 54. 
 
La Società armatrice della Mare Doricum, la Fratelli D'Amico Spa, sottolinea che il cargo è integro, il carico al sicuro e nessuno a bordo si è ferito. 
E si fa strada l'ipotesi che il danno fosse nell'oleodotto, a monte dei punti di raccordo, come avrebbero testimoniato sub inviati a indagare immediatamente dopo i fatti. 
 
"Durante l'operazione di discarica di sabato 15 gennaio, presso il Terminal La Pampilla – riporta la D'Amico in un comunicato – a seguito della rottura improvvisa dell’oleodotto sottomarino del terminal, è stata notata una macchia di olio in prossimità della nave. Verso le 17:25 ora locale, il personale di guardia di bordo ha prontamente informato il Primo Ufficiale, il quale ha immediatamente interrotto le operazioni di discarica ed ha assicurato che le valvole dei collettori fossero chiuse. Da bordo è stato subito attivato il piano di emergenza antinquinamento (SOPEP - Shipboard Oil Pollution Emergency Plan) ed informate le autorità competenti. In concomitanza con la propria indagine, la Fratelli d'Amico Armatori sta collaborando strettamente con tutte le parti interessate per determinare la causa dell’incidente".
 
Comunque siano andate le cose malgrado la chiazza sia stata circoscritta e messa sotto controllo da operatori ambientali, la contaminazione è ormai dilagata in una delle aree del pianeta che più d'altre subisce la contraddizione tra patrimonio naturalistico da proteggere e speculazione industriale.
 
 

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