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Salpa la "Ostar"
sfida atlantica


29-05-2017

Il 29 maggio parte la storica regata di 2.850 miglia che taglia il Nord Atlantico, al via sei equipaggi in doppio e 15 solitari tra i quali gli italiani Michele Zambelli e Andrea Mura.

Salpa la "Ostar"
sfida atlantica

Attesa terminata per i velisti schierati al via della 14° edizione della Ostar, transatlantica di circa 3.000 miglia da Plymouth (Inghilterra) a Newport (Stati Uniti) la cui partenza è prevista alle ore 13 (c'è stato uno slittamento di circa un'ora a causa della nebbia) del 29 maggio. La regata in solitario nata nel 1960 e che si svolge ogni 4 anni è considerata tra le sfide oceaniche più difficili perché tra le poche a disputarsi alle alte latitudini. Dalla prima edizione vinta dall'inglese Francis Chichester a bordo del “Gipsy Moth III” la competizione ha visto cimentarsi gli skipper più famosi al mondo. Quest'anno sulla linea di partenza sono in 15, tra i quali gli italiani Michele Zambelli, alla sua prima partecipazione a bordo del Class 950 “Illumia” e Andrea Mura che con il suo Open 50 “Vento di Sardegna” ha già vinto in tempo reale l'edizione del 2013.

Dal 1981 la gara è stata aperta anche a equipaggi in doppio; a partecipare alla cosiddetta "TwoStar" quest'anno sono sei barche. Un'altra importante novità è stata introdotta nel 2004, quando la regata è stata divisa in due eventi: la “Ostar”, che resta aperta a tutti secondo lo spirito originario, e la “The Transat”, riservata solo ai professionisti e la cui prossima partenza è prevista per il 2020. A caratterizzare questa prova d'altura è la rotta occidentale che costringe gli skipper a navigare in zone insidiose con pericoli di iceberg, nebbia e correnti contrarie. La strategia sulla rotta da intraprendere diventa quindi fondamentale per i concorrenti, che possono scegliere tra tre alternative. La prima è seguire la cosiddetta rotta ortodromica, la più breve (2.800 miglia circa) ma anche la più rischiosa per via della presenza di banchi di nebbia e perturabazioni meteo. La seconda opzione punta più a Nord, circa 300 miglia in più per evitare le depressioni atmosferiche, ma con il rischio di icerberg. Infine si può optare per la rotta a Sud alla ricerca di venti favorevoli, ma allungando il percorso di oltre 700 miglia.

 

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