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Vendée Globe in Sud Atlantico
e Thomson pronto a ripartire


24-11-2020

Il leader della corsa Charlie Dalin fa rotta verso Capo di Buona Speranza, mentre lo skipper di Hugo Boss dopo una lunga riparazione dovrebbe poter riprendere la corsa al massimo del suo potenziale.

Vendée Globe in Sud Atlantico
e Thomson pronto a ripartire

Colpi di scena, avarie e un ritiro. Al sedicesimo giorno di regata il Vendée Globe ha confermato di essere un banco di prova terribile per skipper e barche, tant'è che in due settimane “l'Everest della vela” ha imposto la sua legge facendo saltare pronostici e strategie. La testa della flotta si trova nella parte centro meridionale dell'oceano Atlantico e prosegue con rotta Sud-Est per raggiungere Capo di Buona Speranza. Da qualche ora al comando si è portato il francese Charlie Dalin, a bordo di “Apivia”, seguito a poco più di 56 miglia dal connazionale Thomas Ruyant al timone di “LinkedOut”. Sorprende ancora in terza posizione Jean Le Cam, il veterano della flotta a bordo di “Yes, We Cam”, barca priva di foil, fa meglio di molti altri colleghi, che pur navigando su Imoca 60 di nuova generazione non riescono a tenere il suo passo. Il resto della flotta si trova diviso in due gruppi, il primo disteso lungo l'oceano, su un arco compreso tra le 400 e le 1.200 miglia di ritardo da Dalin, e il secondo ancora “impantanato” nelle calme equatoriali. Del primo gruppo fa parte anche Giancarlo Pedode, che con il suo “Prysmian Group” si trova attualmente in 13° posizione, con 720 miglia di ritardo dal primo ma ad appena 20 miglia dalla 12° posizione occupata da Danien Seguin su “Omia-WaterFamily”.

Questa prima parte di gara, come detto, ha fatto saltare più di un pronostico. Uno dei favoriti alla vittoria, Gérémie Beyou a bordo di “Charal” è infatti fuori dei giochi, dopo essere stato costretto a rientrare a Les Sables d'Olonne per effettuare riparare una serie di danni subiti dal suo scafo ad appena 48 ore dalla partenza, ripartito adesso si trova ultimo con oltre 3.000 miglia di distacco; ma procede di gran carriera. L'altro favorito, Alex Thomson, da qualche giorno è invece alle prese con la riparazione di alcune crepe alle strutture di rinforzo della prua del suo “Hugo Boss”. Lo skipper inglese, che all'Equatore era in testa e anche con un buon margine di vantaggio sul secondo, ha inevitabilmente iniziato a rallentare appena entrato nell'emisfero meridional dopo avere individuato il danno durante un'ispezione di routine. Fortunatamente a bordo aveva tutto il necessario per la riparazione e grazie al supporto del suo staff di ingegneri e progettisti ha potuto intervenire stratificando e rinforzando ed evitando di ritirarsi dalla gara. Dalle ultime notizie sembra che Thomson avrebbe almeno un'altra mezza giornata di lavoro prima di poter dichiarare definitivamente risolto il danno e tornare a premere nuovamente sull'acceleratore. Attualmente procede a 1,6 nodi in ottava posizione e con un ritardo di oltre 504 miglia da “Apivia”. Sicuramente è andata peggio al francese Nicolas Troussel che il 16 novembre si è dovuto ritirare a causa del disalberamento del suo "Corum L'Epargne".

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