Usa: interferenze al Gps
e hackeraggi su Ais
Un comunicato dell'“US Maritime Advisory” mette in guardia chi naviga dal malfunzionamento del Gps e dai rischi di manipolazione dei dati Ais. Soprattutto nel Mediterraneo
Chissà se c'entra l'estensione dei conflitti nel mondo, ma dagli Stati Uniti arriva un avviso sull'aumento dei casi di interferenze in mare ai sistemi Gps di bordo e sul rischio di hackeraggio dei dati Ais. A denunciarlo in un comunicato è l'US Maritime Advisory, l'organismo governativo statunitense che si occupa della sicurezza marittima.
“Casi di significativa interferenza GPS – si legge nel comunicato – sono stati segnalati in tutto il mondo nel settore marittimo. Questa interferenza può causare la perdita o l'imprecisione dei segnali GPS che influiscono sulla navigazione, sul calcolo dei tempi basati su GPS e sulle apparecchiature di comunicazione (incluse quelle di comunicazione satellitare). Negli ultimi sei mesi le aree da cui sono stati segnalati più casi includono il Mar Mediterraneo orientale e centrale, in particolare nelle vicinanze del Canale di Suez, Cipro, Malta e Istanbul, nel Golfo Persico vicino a Dammam, KSA, e al largo del costa del Brasile”. L'elenco aggiornato dei luoghi dove si verificano questi problemi si può consultare online sul sito della Guardia Costiera Usa.
L'allerta riguarda anche l'Ais, il sistema di identificazione automatico utilizzato da tutte le navi nel mondo (e sempre più spesso anche dalle imbarcazioni) per monitorare le rotte ed evitare le collisioni. Qui, il problema, avverte l'Us Maritime Advisory, è che si tratta di “sistemi radio aperti, non crittografati e non protetti destinati a funzionare su canali VHF-FM non sicuri. Pertanto, i segnali AIS possono essere falsificati, risultando dati errati o mancanti”. Quindi, prosegue il comunicato: “è necessario attenersi alle migliori pratiche di sicurezza informatica contro l'hacking se si collega il proprio AIS a una rete o lo si aggiorna utilizzando dispositivi elettronici rimovibili (ad es. unità USB)”. Il consiglio finale è che: “l'AIS, sebbene sia uno strumento di posizione inestimabile, non dovrebbe mai essere utilizzato esclusivamente per evitare le collisioni o per prendere decisioni sulla navigazione”. Per nulla rassicurante.
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