È scomparso il 7 maggio a Milano lo storico illustratore di Bolina. Il nostro ricordo
Ad Enea Riboldi avevo scritto l'ultima volta a fine gennaio un messaggio su Whatsapp per chiedergli se potevo usare un suo disegno come logo per il mio podcast Botta & Risposta. La sua risposta è stata: "Ma certo, che domanda. Nei prossimi giorni sentiamoci che ti racconto cosa mi è capitato. La vita mi fa sempre sgambetti".
Quella telefonata poi non c'è stata, o meglio, quando ho provato a chiamarlo era troppo tardi. Colto dalla recidiva di un grave male il 17 aprile Enea è stato ricoverato all'ospedale San Giuseppe e lì è rimasto incosciente fino alla scorsa notte quando ha alzato le vele per la sua ultima traversata.
Riboldi era un magistrale illustratore, disegnatore e fumettista. Per Bolina ha realizzato copertine, manifesti e vignette. Oltre alla maestria nel tratto, aveva quel dono concesso a pochi di saper sempre suscitare allegria, forse la più preziosa delle virtù umane.
Amico di famiglia lo conoscevo sin da quando ero ragazzino. Dal 2005 poi, quando sono diventato direttore di Bolina, è divenuto per me una presenza costante. Per anni ci siamo sentiti almeno una volta al mese su Skype così potevo vederlo incollato al suo tavolo da disegno. "Amico mio, come stai?", è l'incipit di ogni sua telefonata che ora sento risuonare nella mente. E si parlava sempre di vela: di qualche impresa sportiva, delle tendenze progettuali, dell'ennesima normativa strampalata o della sua amatissima Bettina, splendido Vertue con cui ha vinto diverse edizioni della Barcolana Classic e con cui viaggiava in lungo in largo per l'Adriatico e l'Egeo (vedi video sotto). Ciò, nonostante fosse costretto sulla seggiola a rotelle da molto tempo a causa di un maldestro tuffo di gioventù in piscina.
Ma le nostre conversazioni deviavano spesso su altro. Enea era un uomo dalla sensibilità straordinaria, non si dava ragione delle ingiustizie sociali, del decadimento culturale, politico, della crisi ambientale. Avevamo una grande sintonia e rimpiango di essermi fatto travolgere dai miei affanni e non aver colto l'occasione di quella che sarebbe stata la nostra ultima telefonata.
Mi sorprendo anche a constatare che aveva ormai 71 anni; per me è come se ne avesse avuti sempre 30, tanta era la passione che metteva nel lavoro e l'energia nel lottare e non arrendersi mai.
Lo immagino ora passeggiare su una spiaggia dorata mentre scruta da lontano la sua Bettina alla fonda. Voglio pensare che abbia iniziato un nuovo splendido viaggio e finalmente in un mondo dove gli uomini sanno ancora sorridere.
Chi vuole salutarlo può recarsi presso la Casa Funeraria di San Siro (Milano), via Corelli 120, stanza 10, nei seguenti orari: oggi, 8 maggio, dalle 14:00 alle 17:00; 9 maggio dalle 08:00 alle 17:00; 10 maggio dalle 08:00 alle 15:00.
La funzione civile, per chi vorrà condividere un ricordo, sarà presso la stessa Casa Funeraria, sabato alle ore 16:00.