Colata a picco in Australia nel corso di una regata costiera la barca sembra aver subito un cedimento dello stratificato in vetroresina
Ricordate il caso del Cheeki Rafiki? Il First 40.7 si era capovolto in pieno oceano Atlantico a seguito del cedimento della pinna della deriva. Era il mese di maggio 2014 e nell'incidente morirono 4 persone.
Quando pubblicammo il resoconto di quel tragico evento ricevemmo una lettera da un lettore di Ravenna che lamentava un difetto analogo riscontrato sul suo First 31.7: di ritorno da una vacanza in Croazia, ritirata in secco la barca anche lui scoprì che la chiglia si stava staccando dallo scafo: "Con grande sorpresa di tutti – scriveva – si è scoperto che le barre filettate avvitate nella ghisa della chiglia erano estremamente corte e quindi la sollecitazione aveva danneggiato il filetto, con iniziale distacco (quasi 2 centimetri) della chiglia dallo scafo".
Storia analoga quella accaduta nel 2018 al Comet 45S Tyger of London che aveva perso improvvisamente la pinna di deriva capovolgendosi mentre navigava al largo di Tenerife. In quel caso l'equipaggio fu tratto in salvo incolume.
È invece di qualche giorno fa la notizia dell'affondamento di un altro Bénéteau, il First 45 del 2010 Baci, colato a picco in Australia mentre stava partecipando alla Cape Naturaliste Return Race.
Fortunatamente il sinistro è avvenuto a poco più di un miglio al largo di Mandurah e l'equipaggio è stato tratto in salvo mentre la barca colava inesorabilmente a picco. L'armatore ha provveduto poi al recupero della barca che si trovava a soli 14 metri di profondità ingaggiando la società specializzata Offshore Moorings WA che ha documentato dettagliatamente l'operazione. Anche in questo caso, lo si vede chiaramente, la pinna si mostra completamente strappata.
Dalle foto sembra che le piastre di fissaggio dei prigionieri della deriva, che appiono integre e con angoli acuti, sotto carico abbiano inciso lo stratificato della carena al quale erano applicate fino a delaminarlo. Forse la barca aveva urtato violentemente il fondo in passato e non è stata riparata o è stata riparata male fino a quando poi ha ceduto.
"Lo spessore di laminazione nell'area della chiglia - ci scrive un nostro lettore anch'egli proprietario di un First 45 - supera i 40 millimetri e i perni sono monster da 34 millimetri con dadi da 55 millimetri. La placche di supporto in acciaio inox dei perni sono circa 15x10 centimetri e lo spessore supera i 20 millimetri, in altri termini in confronto alle barche di pari lunghezza che io conosco (Comet 45, GS45 ecc) nessuna è confrontabile con il First 45 per dimensioni e robustezza. Questo modello è stato costruito in centinaia di esemplari che navigano in tutto il mondo e dal 2007 questo è il primo incidente che si conosca, ritengo che se c’erano elementi di debolezza ed errori costruttivi si sarebbero evidenziati prima".
Sulla vicenda sarà naturalmente aperta un'inchiesta che speriamo farà chiarezza sui fatti.