L'avveniristico catamarano a energia rinnovabile prenderà il largo nel 2024 per una missione alle isole Baleari. Obiettivo proteggere il mare, studiare i cambiamenti climatici e promuovere la decarbonizzazione del trasporto marittimo
Se vi capitasse di incontrarlo al largo non abbiate timore, non si tratta di una nave aliena ma del Modx 70, il primo catamarano a zero emissioni del mondo.
L'imbarcazione, lunga 21,33 metri, disegnata da Vplp Design e capace di navigare con l'impiego esclusivo di energie rinnovabili sarà la nuova ammiraglia della fondazione Race for water, nata 13 anni fa da un'idea dell'imprenditore svizzero Marco Simeoni.
Un mezzo rivoluzionario armato di due vele alari gonfiabili di 125 mq e capaci di farla navigare ben oltre la velocità del vento. Secondo i progettisti potrà raggiungere 10 nodi con 10 nodi di vento, 16 nodi con 15 di vento e 22 nodi con 20 di vento.
Ma sarà attrezzata anche di due motori elettrici da 40kW che le consentiranno di coprire in autonomia una distanza di 100 miglia a 5 nodi e di 40 miglia a 8,5 nodi.
L'approvvigionamento energetico sarà assicurato da 70 mq di pannelli solari, idrogeneratori e da un banco batterie di 230 Kw.
Dopo due giri del mondo effettuati tra il 2015 e il 2020 per documentare e contrastare l'inquinamento da plastica, col nuovo Modx Race for Water pattuglierà il Mar Mediterraneo da ottobre a dicembre 2024. L'obiettivo è dimostrare l'importanza della salute del mare, combattere i cambiamenti climatici e promuovere soluzioni per la decarbonizzazione del trasporto marittimo. L'area di navigazione sarà costituita principalmente dalle Baleari, isole che secondo gli esperti rappresentano una zona ideale per studiare l'impatto dei cambiamenti climatici sul mare.
Queste terre infatti sono in prossimità dello Stretto di Gibilterra e risentono del traffico marittimo e delle correnti che trasportano acque inquinate dalla massificazione turistica della costa. Al tempo stesso, grazie all'istituzione di aree marine protette, le Baleari sono l'habitat naturale di rare specie marine e soprattutto di Posidonia, una pianta essenziale per il sequestro biologico il cui studio è considerato strategico per affrontare la sfida ambientale che ci si pone innanzi.