Tipo: Monoscafo
Cantiere: Corsair, USA
Progettista: Ian farrier
Un trimarano carrellabile, versatile e veloce, proposto in più versioni
Al cantiere statunitense Corsair Marine va dato il merito di avere contribuito molto alla diffusione dei trimarani da crociera. L’adozione del sistema ideato dal progettista Ian Farrier che consente di piegare agevolmente gli scafi laterali e rendere carrellabile su strada (ma anche ormeggiabile in spazi “convenzionali”) l’imbarcazione, ha infatti eliminato il problema dell’ingombro e determinato una rapida affermazione di questi multiscafi. L’F-28 (8,66 m) in particolare è l’evoluzione dell’F-27, celebre precursore della serie prodotto in 453 esemplari per circa dieci anni e con il quale sono state compiute diverse traversate atlantiche. Costruito a partire dal 1997 conserva la filosofia del predecessore, quella di un multiscafo sicuro, capace di elevate prestazioni, ma pensato soprattutto per la navigazione in crociera, dotato quindi di un pozzetto ospitale e interni funzionali per alloggiare una famiglia di quattro persone. Il ridotto pescaggio poi (0,36 cm), grazie alla deriva mobile a baionetta consente di raggiungere rade e spiagge inaccessibili alle tradizionali imbarcazioni. L’F-28 è costituito da uno scafo centrale, abitabile e due laterali con funzione stabilizzatrice. Le linee d’acqua del corpo centrale presentano entrate fini che diventano man mano a “U” nella parte centrale per allargarsi di più fino a divenire quasi piatte verso poppa. Una conformazione che nelle andature portanti, anche con mare formato, consente al trimarano di fendere bene l’onda con la prua e mantenere un buon assetto con il timone sempre in presa; gli scafi laterali, poi, dotati di notevole altezza al galleggiamento contribuiscono alla ottima stabilità di tutto l’insieme. Per l’F-28 viene utilizzata una tecnica di costruzione avanzata: gli scafi sono realizzati in sandwich, con all’interno della schiuma di Pvc a bassa densità ed esternamente strati di composito in fibra di vetro rinforzato con carbonio e kevlar; il tutto assemblato sottovuoto. Il meccanismo di piegamento degli scafi laterali utilizza delle traverse di alluminio di tipo “aeronautico”, un sistema solido e affidabile collaudato da tre decenni di test in mare. La manovra è rapida, può essere eseguita anche da una sola persona in meno di mezz’ora e consente al trimarano di passare da un larghezza di 6 metri a 2,5 metri. Anche la pala del timone è mobile, è incernierata ed è basculante per oltre 180 gradi per facilitare il traino su strada o l’accesso a bassi fondali; l’albero è abbatibile. L’armo di questo trimarano è frazionato, ben equilibrato e non impegnativo come superficie velica, l’albero è rotante e la randa full batten; è previsto anche un gennaker murato su bompresso di carbonio. Gli interni dell’F-28 sono costituiti da un ambiente unico, abbastanza essenziale, a eccezione del locale wc sulla dritta. Sono disponbili quattro cuccette (due nella cabina di prua e altre due utilizzando le sedute nel quadrato) e un piano cucina con lavello a sinistra della discesa. Di questo trimarano ne è stata realizzata anche una versione da regata “one design”, l’F-28R, che ha dato orgine a una numerosa flotta da competizione in diverse nazioni. Questa serie dispone tra l’altro di un albero in carbonio più alto (11,58 metri contro gli 11,12 del modello standard) ed è più leggera. Nell’anno 2000 è stata prodotta anche una versione a pozzetto centrale, l’F-28CC, con maggiore spazio in coperta e con una disposizione interna che prevede anche una cabina a poppa. Nel 2001, infine c’è stato un cambio di nome a tutta la serie (importata in Italia da Cambio