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Il portale pratico del mare sabato, 20 aprile 2024

Hydroptèire

Hydroptèire
  • Dettagli tecnici:
  • Lunghezza: 18m
  • Larghezza: 23m
  • Pescaggio: 5,60m
  • Peso: 5t
  • Velatura: 270mq

Tipo: Multiscafo

Cantiere: , Francia

Progettista: Alain Thebault, Marc Van Peteghem e Vincent Lauriot-Prèvost

Un multiscafo avveniristico nato da un’idea di Eric Tabarly e capace di sollevarsi dall’acqua raggiungendo velocità da record

Il sogno di una barca capace di ridure ai minimi termini l’attrito sull’acqua e quindi raggiungere velocità estreme, ha sempre intrigato i velisti amanti della competizione. Ma fu il navigatore Eric Tabarly a metà degli Anni 70 a sviluppare concretamente l’idea di una barca capace di solleversi dall’acqua grazie agli hydrofoil, pinne inclinate che permettevano agli scafi di navigare a mezz’aria. Coadiuvato da un equipe di progettisti navali e ingegneri aeronautici, nel 1979 lo skipper francese varò Paul Ricard un trimarano di 18 metri di alluminio con cui un anno dopo stabilì il record di traversata atlantica col tempo di 10 giorni, 5 ore e 14 minuti. L’idea sembrava dunque azzeccata e la ricerca della navigazione sopra la superficie dell’acqua poteva considerarsi lanciata. Bisognava attendere tuttavia lo sviluppo dei materiali compositi prima di realizzare una vera barca “volante”. A riprendere il progetto di Eric Tabarly fu nel 1984 Alain Thèbault, che dopo dieci anni di esperimenti varò il 1° ottobre del 1994 l’Hydroptère , avveniristico multiscafo, ideato con gli architetti francesi Marc Van Peteghem e Vincent Lauriot-Prèvost e col supporto dell’azienda aeronautica Assault-Aviation. Per condurre l’imbarcazione Thebault formò un equipaggio di specialisti della velocità a vela tra cui figurano skipper poi divenuti celebri come Jean Le Cam, Olivier Wroczynsky e Michel Desjoyeaux. Ma come funziona l’Hydroptère? Il nome deriva dal greco hydros, che vuol dire acqua e ptère, che significa ala. Il nuovo trimarano ? dotato infatti di una versione aggiornata degli hydrofoil (le pinne) pensati da Tabarly. Lunghi circa 6 metri, uno è istallato a poppa dello scafo centrale e ha la forma di “T” rovesciata, gli altri due sono collocati sotto gli scafi laterali e hanno un’inclinazione di circa 40 gradi rispetto al piano longitudinale della barca. Le alette sott’acqua si comportano come le ali di un aereo generando una differenza di pressione tra la parte superiore e la parte inferiore delle ali stesse. Questa differenza di pressione si traduce in una spinta verso l’alto, detta portanza, che permette agli scafi di sollevarsi sull’acqua. Lungo 18 metri e largo 23, l’Hydroptère è costruito in carbonio e titanio per contenere al minimo i pesi (5 t). Aunire gli scafi laterali e quello centrale ci sono due traverse con i pozzetti dove trova posto l’equipaggio. La superficie velica è di 270 metri quadrati; l’albero è alto 28 metri. Per questa barca nata per correre l’obiettivo è battere i principali record di velocità sulle rotte omologate dal World Sailing Speed Record: la New York-Cap Lizard, la Marsiglia- Cartagine e la San Francisco- Tokio. I diversi tentativi tuttavia sono andati spesso a vuoto perché a differenza dei normali trimarani oceanici concepiti per adattarsi a ogni condizione, l’Hydroptère ha bisogno di vento costante, mare calmo e andature al traverso o lasco. Essendo poi un progetto sperimentale comporta uno sviluppo progressivo fatto di tentativi. Per queste ragioni il multiscafo ha subito nel corso degli anni importanti modifiche: la lunghezza portata a 18,28 metri, il peso a 7,5 t, mentre la superficie velica a 300 metri quadri. Gli hydrofoil vengono modificati per limitare la portanza e stabilizzare il trimarano in corsa qualche metro al di sopra dell’acqua. Ma finalmente arrivano i risultati. Il 4 aprile 2007 l’Hydroptère stabilisce due record di velocit? a vela: sui 500 metri con 44,81 nodi di media e su un miglio nautico con 41,69 nodi di media. Primati che aggiorna nell’ottobre del 2008 portando a 46,88 nodi il primo e a 43,09 il secondo. Il prossimo obiettivo del trimarano “volante” di Alain Thebault è quello di superare i 50 nodi, record che, date le premesse, sembra essere proprio alla sua portata.