Individuare nuove ed efficaci forme di tutela del patrimonio nautico e marittimo italiano. Questo l'obiettivo della giornata di studio che si terrà a Ravenna venerdì 15 marzo, presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna in via degli Ariani, 1. L’incontro, intitolato "Conservare o dimenticare il patrimonio nautico?” è organizzato da Istiaen, l’Istituto di Archeologia e Etnologia Navale che riunisce studiosi e professionisti del settore.

 

"Negli ultimi vent’anni – spiegano gli organizzatori – l’interesse per il patrimonio culturale marittimo è notevolmente aumentato. Da un’iniziale indifferenza, si è passati a una forte crescita di esperienze, sia museali che di comunità attive nel recupero di imbarcazioni e saperi immateriali. Allo stesso tempo, tuttavia, alcuni importanti beni materiali - prime fra tutti le grandi barche tradizionali - sono condannati all’oblio o alla distruzione, nonostante i vincoli apposti da alcune soprintendenze, mentre a livello nazionale continuano a mancare progetti organici legati alla catalogazione e al supporto di questo patrimonio, presenti invece da anni in altri paesi europei".

 

Occorre dunque delineare un nuovo approccio per garantire a questi beni, attualmente intrappolati tra l’obbligo teorico della conservazione e l’impossibilità pratica di realizzarla, adeguata tutela e valorizzazione. La riflessione coinvolgerà persone attive nel campo del patrimonio marittimo, docenti e ricercatori, responsabili di Soprintendenze e di altri organi del Ministero della Cultura. Tra questi, Luigi Canetti e Stefano Medas, rispettivamente direttore e docente del Dipartimento di Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico e Giovanni Panella membro del comitato scientifico della Federazione Italiana Barche Storiche.

 

La giornata di studio è dedicata alla memoria di Mario Marzari, fondatore dell’Istiaen e uno dei primi studiosi delle imbarcazioni e della marineria tradizionale scomparso nel 2000.

L’appuntamento è aperto al pubblico e avrà inizio a partire dalle ore 10.