Cepu Pinky I, la micro barca di Alessio Campriani, ha lasciato gli ormeggi di Lanzarote il 27 febbraio. Obiettivo completare la traversata atlantica
Provaci ancora Alessio! Parafrasando un'intramontabile pellicola di Woody Allen, salutiamo con interesse l'avventura di Alessio Campriani.
55 anni, bancario di Città di Castello con una grande passione per la vela e un passato da "minista" (ha completato la Mini Transat nel 2019), il navigatore si appresta a completare la traversata atlantica a bordo di uno sloop di appena 5 metri, senza motore, né assistenza.
Campriani, era partito da Lagos, in Portogallo, lo scorso novembre per completare tutto d'un fiato il salto fino ai Caraibi, ma in seguito a un infortunio e alla rottura dell’attacco al pilota automatico, era stato costretto a riparare a Lanzarote, Isole Canarie.
È ripartito dunque oggi, 27 febbraio, per affrontare le ulteriori 2.800 miglia di oceano e completare la traversata atlantica dal vecchio al nuovo continente con la più piccola barca a vela con cui sia mai stata tentata l'impresa.
Portacolori di Città di Castello Cepu Pinky I, la sua barca, è stata costruita in vetroresina su progetto del maestro d'ascia Stefano Provincia, dello stesso Campriani e di Alessandro Bianconi. È lunga 5 metri, larga 2.41, pesca 1.30 metri e dispone di un armo velico composto da randa di 13 mq, fiocco 1 di 8 mq, fiocco 2 di 4,5 mq e di un gennaker di 40 mq armato su apposito bompresso. Non è abitabile. Non dispone né di cabina, né di bagno e tanto meno di cucina, ma solo di una cellula di sopravvivenza di 1 metro quadrato, utilizzabile in caso di emergenza.
All'ambizioso progetto hanno collaborato il Circolo Velico Centro Italia, fondato dallo stesso Campriani, e il Circolo del Remo e della Vela.