Le barche battevano bandiera estera, ma erano di proprietà di italiani e sconosciute al fisco. Così sono scattate pesanti multe. L'operazione di controllo (denominata “Behind the flag”), condotta le scorse settimane dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Genova, ha interessato 71 unità da diporto ormeggiate lungo la costa ligure negli approdi di Portofino, delle Cinque Terre e anche a La Spezia e nell'imperiese: 60 di queste non erano in regola.

Scafi dai 10 ai 30 metri, a motore o a vela, con bandiera delle Isole Vergini, Cayman, Polonia, Malta e Belgio, tutte nazioni dove le immatricolazioni sono più semplici, economiche e la gestione della barca meno onerosa. Legittimo iscriverla lì, a patto di indicare lo scafo e il suo valore nell'apposito riquadro “RW” della dichiarazioni dei redditi. Adempimento che gli armatori si erano dimenticati di assolvere. Per loro sono scattate sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 7,4 milioni di euro.