Clipper Round The World Race,
velista cade in mare e muore
Il 18 novembre l'inglese Simon Speirs di Great Britain è finito in acqua a causa di un'onda che ha spazzato la coperta, vani i tentativi dell'equipaggio di rianimarlo.
Ancora un'incidente mortale alla Clipper Round The World Race, il giro del mondo a tappe per equipaggi non professionisti. A perdere la vita per annegamento il 18 novembre è stato Simon Speirs, 60 anni, avvocato di Bristol, Inghilterra. L'uomo faceva parte dell'equipaggio di Great Britain, una delle 12 barche in gara in quelle ore impegnata in una burrasca a basse latitudini tra gli oceani Indiano e Antartico. Secondo una prima ricostruzione sembra che Speirs si trovasse in coperta insieme ad alcuni compagni per cambiare una vela di prua (Yankee 3), quando un'onda lo ha colpito trascinandolo in acqua. Nonostante Speirs fosse legato e indossasse il giubbotto di salvataggio con sistema Ais, la violenta caduta ha probabilmente spezzato la cima facendolo allontanare dalla barca. L'equipaggio si è attivato subito per il recupero, ma ha impiegato 36 minuti per riportarlo a bordo a causa anche delle difficili condizioni meteorologiche, con onde alte e raffiche fino 40 nodi. Una volta issato in coperta i membri dell'equipaggio che compongono l'equipe medica hanno provato in ogni modo a rianimarlo, ma non ha mai ripreso conoscenza fino alla costatazione della morte. Il giorno dopo (19 novembre) su consiglio del medico e con il parere favorevole della famiglia, è stato fatto il funerale e data sepoltura in mare. All'arrivo della tappa in Australia sarà aperta un'inchiesta per fare maggiore chiarezza su quanto avvenuto in quelle ore.
Dopo l'incaglio avvenuto il 31 ottobre in Sudafrica all'imbarcazione Greenings, per fortuna senza feriti, la Clipper ha fatto registrare l'ennesiama vittima della sua storia. Nell'edizione 2016-2016 a perdere la vita durante il giro del mondo furono infatti Andrew Ashman per un colpo di boma e Sarah Young per annegamento, entrambi erano imbarcati a bordo di IchorCoal. Nonostante l'organizzazione offrà gli standard di sicurezza richiesti dalla legge e tutti i velisti che partecipano sono obbligati a sostenere un duro corso di allenamento di quattro settimane, resta qualche perplessità su quando possa essere sicura una regata intorno al mondo a bordo di barche di 21 metri dove l'unico professionista è lo skipper.
(Angelo Sindoni)
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