Malta Altus Challenge getta la spugna e abbandona la sfida per la conquista della Coppa America. A comunicare il forfait del team fondato dall'italiano Pasquale Cataldi è stato il Royal Malta Yacht Club con una nota inviata il 31 maggio al Royal New Zealand Yacht Squadron, defender del trofeo.
«Si tratta di un risultato deludente – ha commentato Grant Dalton, ceo del Team New Zealand – Malta Altus Challenge aveva delle basi solide, con alcuni membri del team dall’ottima reputazione e vasta esperienza in America’s Cup. Il loro ritiro è un peccato non solo per l’evento, ma per tutti coloro che hanno lavorato duramente nel cercare di portare questa sfida sulla linea di partenza. Ci auguriamo che il team continui a costruire le sue fondamenta nei prossimi 18 mesi con uno sguardo al futuro e in prospettiva della 37° America’s Cup».

In realtà la sfida maltese erano mesi che barcollava, a causa dell'assenza di solidi sponsor e per le incertezze circa il sostegno del Governo locale. E infatti la squadra di Cataldi non aveva ancora versato la somma per l'iscrizione all'evento (2 milioni di dollari, più un altro milione aggiuntivo per l'ammissione tardiva), una situazione condivisa dalle altre due sfide presentate in ritardo, quella degli statunitensi di Star&Stripes e quella degli olandesi di DutchSail, che entro il 1° luglio dovranno però regolarizzare la loro posizione, pena l'esclusione dal trofeo.
A meno di 2 anni dall'inizio della Coppa America, ci sono così tre sfidanti ufficiali: gli italiani di Luna Rossa, gli statunitensi di American Magic e gli inglesi di Ineos Team. Prossimi i vari dei primi AC 75, le barche con gli avveniristici bracci mobili con i quali sarà disputata la sfida. Sia Emirates Team New Zealand che Luna Rossa entro agosto dovrebbero infatti mettere in acqua le loro barche.