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Obbligo di libera pratica
per le imbarcazioni


15-06-2020

Una circolare del ministero della Salute ha istituito per tutte le imbarcazioni che navigano oltre 6 ore l'obbligo di chiedere “libera pratica sanitaria” prima di rientrare in porto. La domanda deve essere spedita dal comandante per e-mail.

Obbligo di libera pratica
per le imbarcazioni

La ripresa della navigazione da diporto nel post-pandemia è irta di ostacoli. Dalle regole di distanziamento sociale da rispettare a bordo, alle precauzioni di disinfezione  della barca o l'ormeggio in mascherina nei porti. Ma lo scoglio più insidioso, per i diportisti, rischia di essere l'accanimento burocratico. Come la criptica circolare del ministero della Sanità che l'8 giugno con poche righe ha introdotto l'obbligo di libera pratica sanitaria per tutte le imbarcazioni da diporto, sia provenienti dall'estero (area Schengen) sia italiane in arrivo da porti nazionali e “che abbiano effettuato una navigazione superiore alle 6 ore”. In pratica lo stesso trattamento riservato alle navi.

Dunque, se si esce da un approdo e si rimane per più di 6 ore in mare con la propria imbarcazione (i natanti sono esentati), la circolare prevede che prima di rientrare in porto il comandante debba compilare una apposita domanda di “libera pratica sanitaria” corredata da un questionario che riguarda lo stato di salute dell'equipaggio e trasmettere il tutto per e-mail o “altro mezzo” all'ufficio di Sanità Marittima competente per zona.
La procedura prevede una sorta di silenzio-assenso. Se non ci sono risposte negative al questionario, infatti, “l'imbarcazione da diporto –recita la circolare– è da considerarsi automaticamente in libera pratica sanitaria e, previa autorizzazione dell'autorità marittima, può procedere all'approdo”. Quindi, sembra di capire che bisogna comunque contattare via radio Vhf l'autorità marittima per farsi autorizzare l'ingresso in porto. Viceversa, in caso di risposte affermative al questionario, bisognerà attendere il Nulla Osta dell'Autorità Sanitaria. Si attendono chiarimenti o, meglio, smentite.

La circolare del Ministero della Salute
Il questionario da compilare
 

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