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Paralimpiadi Pechino
i velisti italiani


15-09-2008

Hanno preso il via l'8 agosto a Qingdao, in Cina, le regate olimpiche riservate ad atleti diversamente abili. In gara le classi 2.4mr, Skud 18 e Sonar, rispettivamente per una, due e tre persone d'equipaggio.

Paralimpiadi Pechino
i velisti italiani
Dopo il fasto delle Olimpiadi sono cominciate a Pechino, sugli stessi campi di gara che hanno visto gareggiare i più forti campioni del mondo della vela, anche le Paraolimpiadi, i Giochi Olimpici riservati ad atleti diversamente abili. La fiaccola che ha dato via ai Giochi è stata accesa il 6 settembre, ma le vele che animano il campo di regata di Qingdao hanno cominciato a sfilare l'8. Tre le classi in gara nelle Paralimpiadi: il 2.4mr, lo Skud 18 e il Sonar riservati rispettivamente a una, due e tre persone di equipaggio. Gli italiani in gara sono Fabrizio Olmi, in 9° posizione dopo 2 regate in classe 2.4mr e Marco Collinetti, Massimo Venturini e Antonio Squizzato 14° tra i Sonar. La specialità della vela è entrata a fare parte delle discipline delle Paralimpiadi a Sydney nel 2000 dopo un esordio dimostrativo ad Atlanta nel 1996. Possono competere atleti che presentano amputazioni, danni cerebrali, cecità, danni spinali e ai cosiddetti "les outres" ovvero persone che presentano tipologie di disabilità indefinite. Il sistema deve pertanto tenere conto, oltre che del risultato in gara, di quattro fattori principali: stabilità, funzione delle mani, mobilità e vista. Gli atleti competono in una serie di eventi che non sono divisi per genere maschile o femminile. Il 2.4mr e il Sonar sono aperti a persone con problemi di disabilità generica, mentre lo Skud 18 è stato disegnato col proposito di fare correre anche atleti con severi livelli di disabilità.

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