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Sbarco a Malta
non basta il green pass


10-07-2021

Il nostro collaboratore Marco Cobau si trova in barca a Malta dove malgrado il green pass è stato costretto a 24 ore di quarantena prima di un tampone di 135 euro

Sbarco a Malta
non basta il green pass
Mi trovo a Malta presso il Marina di Valletta con la barca di mio figlio, un Viksund Goldfish 33' acquistato a prezzo di rottame e magistralmente restaurato dal cantiere Di Donna, a Gaeta. Prima del nostro arrivo espletiamo via internet i PLF (Passenger Locator Form) che mandiamo alla direzione del marina. Tutto ok. Ancora in trasferimento, dopo aver lasciato il faro di porto Palo di Capo Passero riceviamo una email dalla direzione del marina con dei moduli allegati in pdf da stampare, riempire, scannerizzare e rendere al marina per l'autorità marittima contenenti l'elenco dei membri dell'equipaggio e ulteriore modulo PLF e dichiarazione personale di ciascun imbarcato sullo stato di salute. 
Ci avvisano che comunque saremo soggetti al tampone da 135 euro cadauno, quando l'addetto sarà disponibile, solo Dio sa quando. Senza questo test non si può  sbarcare. Ovviamente a bordo non abbiamo stampante e scanner, quindi chiediamo via telefono di ricevere i moduli su carta all'arrivo al marina in tarda serata. Arriviamo alle ore 22.00 ma gli ormeggiatori non hanno nessun modulo da consegnarci. 
 
La mattina successiva alle 9.30 (prima è  tutto chiuso) mi reco in ufficio e vengo aggredito da una tizia francese con  i capelli rossi che si lamenta del fatto che non ho consegnato i moduli che aveva inviato quando eravamo in navigazione.  Spiego che su un 33' non esiste stampante e scanner. Di tutta risposta lei mi consegna con malagrazia 4 moduli, facendomi presente che mi è  vietato sbarcare senza i test da 135 euro.
Torno a bordo e scopro che 3 dei moduli sono per lo sbarco dei minorenni... Torno in ufficio e la tizia senza scusarsi mi dà altri 3 moduli. Torno a bordo e  scopro che sono sbagliati anche questi, riguardano lo sbarco da aerei.Torno in ufficio e un'altra gentilissima addetta (che poi ho scoperto essere l'assistente personale del direttore) mi fornisce i moduli esatti da riempire per l'autorità marittima ed addirittura ne compila uno con il suo computer. Facciamo un controllo di tutti i documenti personali e sanitari e lei si incarica di inviarli all'Autorità Marittima maltese. Però senza il benestare della stessa era vietato sbarcare. 
 
Ci hanno posizionato in una banchina dei transiti senza acqua né  corrente. La sera, non avendo ricevuto email liberatoria, vado a fare abusivamente la spesa e torno al marina.  Incontro all'ingresso il direttore,  tale Nick, e gli spiego di aver contattato l'ambasciata italiana, che ha confermato la non necessità di test sierologico per chi come noi ha il green pass. Niente da fare: le leggi maltesi cambiano di giorno in giorno. Dobbiamo restare a bordo in quanto l'Autorità Marittima non ha ancora mandato l'email. A questo punto lo minaccio di segnalare il tutto attraverso le pagine di Bolina e immediatamente le cose sono cambiate. L'indomani mattina la barca può recarsi al suo posto barca già  pagato, niente test sierologico,  abbiamo la corrente etc. 
Conclusione: bisogna mettere bene in chiaro sia prima di salpare, ma anche durante la traversata,  quali sono le leggi sanitarie vigenti a Malta,  che cambiano ogni due ore visto un nuovo boom di contagi Covid. 
Ciò premesso, volendo comunque recarsi a Malta presso il Marina di Valletta, suggerisco di tenersi aggiornati sulle norme, qui cambiano ogni giorno o quasi ed evitare ogni rapporto con l'impiegata con i capelli rossi. Ririvolgetevi solo al direttore Nick e alla sua assistente personale. Anche gli ormeggiatori sono tutti molto bravi e volonterosi, da contattare sul canale 13 vhf. 
Buon vento!
 
Marco Cobau

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