La collisione è avvenuta il 15 giugno appena 15 minuti dopo la partenza della settima e ultima tappa del giro del mondo in equipaggio dall'Aia a Genova. Danni gravi per entrambe le imbarcazioni, che sono state costrette a rientrare in porto.

"La loro barca – ha commentato lo skipper di Guyot Environnement Benjamin Dutreux – è apparsa davanti a me ed era troppo tardi. Era impossibile quindi evitare il contatto (dopo averli visti). Mi assumo ogni responsabilità. Sicuram ente è colpa nostra".

 

A quanto pare, infatti, 11th Hour Racing team si trovava lungo un angolo di bolina con mure a dritta ma una volta che si è reso conto che la barca Guyot non cambiava rotta, era troppo tardi per manovrare e l'impatto è stato inevitabile.

"Abbiamo virato sulla layline – ha dichiarato Charlie Enright, lo skipper statunitense - fino alla boa 4. Non voglio fare congetture ma sembra che l'altra barca non ci abbia visto. Avevamo diritto di precedenza. L'impatto è stato forte: siamo molto fortunati che stiano tutti bene..."

 

Il morale della favola è che ora l'Imoca del team Usa che guidava la classifica con 33 punti si ritrova con un enorme foro sull'opera viva, mentre Guyot Environnement, ultima in classifica con 2 due soli punti, ha concluso la sua già poco entusiasmante partecipazione al giro del mondo con bompresso e parte della prua delaminati.

 

Ora non è chiaro cosa possa accadere.

A 11th Hour Racing team potrebbe essere richiesto di riparare la barca e continuare la regata. Nel qual caso l'equipaggio dovrebbe fare in fretta per non scendere al di sotto della 3° posizione che, nel caso di vittoria di tappa di Team Holcim-PRB consegnerebbe a questi ultimi il giro del mondo.

Ma la squadra americana potrebbe anche non proseguire la tappa 7 e assicurarsi la vittoria contando su un abbuono dovuto all'incidente che da regolamento consentirebbe loro di ottenere anche per la tappa non corsa un punteggio medio sulla base delle sei tappe finora completate. La decisione è nelle mani del comitato di regata.