A due settimane dalla partenza, la testa della flotta si sta avvicinando a Capo di Buona Speranza e si prepara ad affrontare l'Indiano
Non è un Déjà-vù, ma un nuovo record nelle 24 ore. Il quarto dal 10 novembre, da quando cioè il Vendée Globe ha preso il via da Les Sables d'Olonne.
Alle Ore 3 Utc del 25 novembre lo skipper francese Yoann Richomme, a bordo di Paprec Arkéa, ha percorso 579.86 miglia in 24 ore migliorando il primato di 574.41 miglia da lui stesso stabilito poche ore prima, mentre Thomas Ruyant su Vulnerable ne percorreva 568.35. Richomme aveva già messo a segno il record il 20 novembre (551,84 miglia) superando quello del 13 novembre di Nicolas Lunven (546,60 miglia).
"Non stiamo cercando di battere record, ma di mantenere la migliore posizione possibile rispetto alla depressione", ha tenuto però a sottolineare Ruyant, evidenziando che la priorità è la gestione strategica della regata in vista dell'ingresso nell'Oceano Indiano.
A due settimane dalla partenza, la flotta si sta infatti avvicinando al primo grande passaggio della regata intorno al mondo in solitario: il Capo di Buona Speranza. Charlie Dalin su Macif Santé Prévoyance ha preso la leadership con un vantaggio di 49 miglia su Ruyant e Richomme, che navigano pressoché appaiati tra loro.
Le condizioni meteo favorevoli, caratterizzate da venti da Nord Nord-Ovest di 17 nodi, hanno permesso agli Imoca di ultima generazione di esprimere al meglio le loro potenzialità. Il gruppo di testa sta navigando a Nord di una depressione, sfruttando venti più sostenuti e mare più piatto rispetto agli inseguitori. Questo vantaggio potrebbe aumentare nei prossimi giorni, con il gruppo di coda che dovrà affrontare condizioni più difficili, con onde più alte e venti instabili, nel tentativo di rimanere agganciato alla coda della depressione.
Nel frattempo Giancarlo Pedote, dopo aver riparato un'avaria alla vela di prua, passa l'equatore in 25ª posizione e ammette un errore tattico: "Siamo nell'emisfero Sud – ha scritto lo skipper fiorentino sul suo profilo Facebook – la nostra opzione a Est purtroppo si è rivelata errata, contraria a tutte le previsioni. Ci siamo trovati a perdere tutto il gruppo, che adesso è entrato in un sistema meteo diverso dal nostro.
Adesso l'unica speranza è che ci sia un'altra bolla anticiclonica davanti che ci permetta di ritornare, che è quello che è successo nella prima parte della regata, quando il vento si è fermato per noi e tutti coloro che erano dietro hanno recuperato.
A volte mi sembra di vivere una punizione, ma questa è la vela. Bisogna solo restare calmi e sperare che ci sia data una nuova occasione. Intanto penso a fare bene nel nostro gruppo".