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A Ponza e Palmarola
arriva il "ticket"


09-05-2024

Al via da luglio la sperimentazione della tassa di stazionamento nelle due isole Pontine. Servirà per la salvaguardia ambientale

A Ponza e Palmarola
arriva il "ticket"
In base a una delibera del Consiglio Comunale del 27 aprile 2024, nel prossimo futuro qualsiasi natante, imbarcazione o nave in transito nelle acque di Ponza e Palmarola, dovrà pagare un ticket di stazionamento.
 
Il versamento del nuovo tributo sarà obbligatorio dal 1° giugno al 30 settembre di ogni anno e potrà essere effettuato online per mezzo di una apposita App (ancora in fase di sviluppo)
 
L'istituzione di questo tributo, che dovrebbe partire in via sperimentale già il prossimo mese di luglio, è finalizzato a contingentare il turismo nautico nei periodi di maggiore affluenza, a salvaguardare le circostanti aree marine e a porre in essere una rete di servizi per valorizzare il patrimonio naturalistico delle due isole. Tra questi ultimi la raccolta dei rifiuti che, afferma il primo cittadino Francesco Ambrosino, derivano per almeno il 50 per cento dalle imbarcazioni in transito e la creazione di “campi boe” lungo tutto il perimetro delle isole.
Naturalmente sarà necessario istituire anche un apposito servizio di vigilanza.
 
Purtroppo non è ancora chiaro cosa ciò significherà in termini di esborso per l'utenza nautica. Paradossalmente nella delibera sono riportate esenzioni (per residenti, proprietari di immobili, guide, pescatori professionisti, etc.) e tariffe agevolate stagionali (da 100 a 300 euro) per chi abita nel Comune di Ponza e svolge attività commerciali (noleggio di imbarcazioni anche occasionale, pesca sportiva o diving), ma non quelle per i comuni diportisti.
 
Per il momento si sa solo che il ticket potrà essere giornaliero, con costi differenti in alta (luglio-agosto) e bassa stagione (giugno e settembre), per due o più giorni nella stessa settimana con riduzione del 15% sul totale e in abbonamento. Chiara anche la sanzione a cui si dovrà fare fronte in caso di mancato pagamento, pari a dieci volte l’importo originariamente dovuto.
 
Fa storcere il naso che sia sempre l'utenza nautica, già vessata, in particolare a Ponza, da costi al transito e servizi portuali onerosi, a dover essere inquadrata come un nemico da cui guardarsi (di qui la contingentazione) e da tassare. Come se il turismo in sé non portasse benefici alla collettività e in particolare alle realtà commerciali che insistono sul territorio. Siamo certi, ci chiediamo, che ostracizzare il diporto nautico sia la strada migliore anche per la tutela dell'ambiente?
E non è davvero sconfortante che per tutelare porzioni di patriomonio paesaggistico di tale pregio non siano previsti fondi come quello di Europeo per lo sviluppo regionale che è stato per invece concesso al Salone Nautico di Genova nel 2022 e nel 2023 per un importo pari a quasi due milioni di euro?  
 
Ci auguriamo quanto meno che nella definizione degli importi dovuti, l'amministrazione vorrà considerare come parametro di equità la lunghezza delle imbarcazioni e una riduzione del 40% per le unità a vela, così come accade già a La Maddalena. Sarebbe poi davvero lungimirante prevedere esoneri per chi effettua crociere senza fini commerciali a bordo di piccoli natanti. 
 
 

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