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Conferenza Nazionale sul Clima:
conclusioni e programma


15-09-2007

In chiusura della prima conferenza nazionale sul clima, terminata il 13 settembre a Roma nella Sede della Fao, un programma di iniziative per ridurre e prevenire i danni causati dagli sconvolgimenti climatici.

La 1° Conferenza Nazionale sul Clima si è conclusa con una serie di importanti conclusioni, fra le quali l'idea che è necessaria una "Nuova alleanza con la Natura" e che i cambiamenti del clima costituiscono un problema nazionale. I modi e le azioni per ostacolarli devono essere una priorità nell'attività del Governo, il quale, fra l'altro, deve perfezionare le azioni di riduzione delle emissioni di gas serra e quelle relative all'adattamento sostenibile nelle politiche sociali, economiche, finanziarie, agricole e territoriali. Da queste azioni deve anche scaturire una forte spinta verso l'occupazione. La sicurezza, il benessere e la qualità della vita dei cittadini italiani di oggi e del futuro dipendono dalla salute del pianeta e del suo clima. Il Ministero dell'Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare entro il 2008 s'è impegnato così a definire una strategia nazionale per l'adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici e per la sicurezza del territorio. Sulla scorta dei risultati della Conferenza Nazionale d in accordo alle strategie esposte alle Nazioni Unite (segnatamente nella Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici - United Nation Framework on Climate Change - UNFCC) e con i metodi di quelle tracciate nell' Unione Europea, è necessario e urgente sviluppare strategie e politiche concrete di mitigazione dei cambiamenti climatici, anche agendo nelle opportune sedi internazionali per aggiungere riduzioni più significative nell'emissione di gas ad effetto serra, innescando parimenti azioni concrete a favore del risparmio, dell'efficienza energetica e dell'utilizzo di fonti rinnovabili. Si deve, innanzitutto, attuare il protocollo di Kyoto entro la sua data di scadenza (2012) e, nel quadro delle future trattative e definizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas succitati, procedere ad ulteriori riduzioni di essi, come indicato dall'Unione Europea, ovvero pari ad almeno il 20% entro il 2020 ed al 60% entro il 2050, in accordo alle indicazioni dell'Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC). È inoltre indispensabile un coordinamento fra le misure di mitigazione e quelle di adattamento al cambiamento climatico, integrandole nel più breve tempo possibile con le politiche settoriali di sviluppo economico, nella legislazione e nei programmi di finanziamento delle grandi opere, prevedendo azioni immediate di adattamento che possano attualmente essere avviate in Italia, secondo le  politiche riguardanti: - la protezione degli ecosistemi e della biodiversità (terrestre e marina) - la gestione del suolo e delle coste; - la gestione delle risorse idriche, - la tutela sanitaria della popolazione. - l'agricoltura e lo sviluppo rurale, - l'industria e l'energia, - il turismo. Dalla Conferenza e dai lavori preparatori scaturiscono altresì alcune indicazioni per l'azione prioritaria del Ministero dell'Ambiente che si farà promotore di una politica vasta e coordinata con i ministeri competenti, secondo 13 azioni volte a realizzare un Adattamento Sostenibile. Fra queste si menzionano quelle di interesse diretto per il mare: Azione n. 6) Mettere in sicurezza le coste italiane. Adeguare le regole urbanistiche sulla linea di costa, ripensare alle infrastrutture portuali, alle reti di trasporti, alla localizzazione di impianti di produzione di energia in relazione alla variazione della linea di costa; ripristinare le dune costiere e le zone umide. Nel Mediterraneo, queste ultime sono quelle più minacciate da un innalzamento del livello del mare. Azione n. 8) Provvedere a un'azione di gestione sostenibile delle risorse marine; avviare meccanismi per lo sviluppo della pesca sostenibile; mettendo a punto un piano di recupero della risorsa fiume, coordinando le azioni di salvaguardia dell'ecosistema e la gestione della risorsa idrica. Gian Carlo Ruggeri (Meteorologo)

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