Correnti oceaniche
per la prima volta all'inverso
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Team di Barcellona rileva inversione senza precedenti nell'Atlantico meridionale. Fenomeno osservato nel 2023 potrebbe alterare capacità di stoccaggio calore
Un team internazionale guidato dall'Institut de Ciències del Mar di Barcellona ha rilevato per la prima volta nella storia l'inversione di una grande corrente oceanica nell'emisfero australe. Il fenomeno, osservato tramite satelliti nel 2023, ha interessato le correnti dell'Atlantico meridionale per diversi mesi consecutivi, rappresentando un evento senza precedenti in 30 anni di monitoraggio. L'inversione riguarda parte dell'Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), il sistema di correnti atlantiche che trasporta acqua calda verso Nord e regola le temperature globali. Gli autori dello studio
A change in the Southern Ocean structure can have climate implications pubblicato il 1° luglio, avvertono che i cambiamenti potrebbero "alterare la capacità dell'Oceano Antartico di immagazzinare calore e carbonio". Gli scienziati sono certi che l'AMOC cesserà di scorrere entro il 2100, ma studi recenti suggeriscono un possibile collasso già nei prossimi decenni. Le conseguenze sarebbero disastrose: una "mini era glaciale" in Europa con temperature invernali in calo di 10-30 gradi e il rilascio di enormi quantità di CO₂ dagli oceani. Il mare attualmente assorbe il 25% delle emissioni antropogeniche e la compromissione di questo ruolo potrebbe raddoppiare le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica, vanificando le attuali strategie di mitigazione climatica.
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