Ancora una volta le sorti dell’evento velico più prestigioso del mondo si decidono in un tribunale. Il corso della 34° edizione della “America’s Cup” è appeso infatti al verdetto sui ricorsi di “Luna Rossa” e “Team New Zealand” contro le nuove regole imposte dal direttore di gara Iain Murray; una decisione che sarà emessa dai giudici nella serata di mercoledì 10 luglio. Il team italiano e quello kiwi contestano l’introduzione di alcune delle 37 nuove misure nel regolamento della “Coppa America” dopo la morte in allenamento alcuni mesi fa del britannico Andrew Simpson, componente dell’equipaggio svedese “Artemis”. In particolare non accettano la norma che obbliga all’uso di un timone diverso da quello che gli stessi montano; il nuovo timone, che garantisce migliori prestazioni poiché anticipa il decollo degli AC72, attualmente è adottato soltanto da “Oracle”, il team statunitense che detiene il trofeo, che quindi sarebbe enormemente avvantaggiato. Contestata è anche la volontà di cambiare le regole a pochi giorni dal via della competizione, dopo anni di lavoro.

Intanto per protesta il team di “Luna Rossa” ha rinunciato a prendere il via nella prima gara della “Louis Vuitton Cup” in programma domenica 7 luglio regalando la vittoria e il primo punto ai neozelandesi di “Emirates Team New Zealand” che si sono presentati regolarmente al via alle 12,15 nella baia di San Francisco. Sempre da soli i kiwi hanno corso anche la seconda gara, il 9 luglio, incassando il secondo punto in classifica perché “Artemis” non ha ancora la barca. La prossima regata della “Louis Vuitton Cup” in questo clima surreale è in programma giovedì 11 luglio tra “Luna Rossa” e “Artemis”. Ma prima, in ogni caso, il verdetto dei giudici.