Sulle sorti della prossima edizione della "Coppa America" è arrivato un primo punto fermo. Il Team statunitense "Bmw Oracle" ha ragione a considerare non valida la sfida lanciata per primo dal "Club Nautico Espanol de Vela". Lo ha deciso giovedì 2 aprile la Corte d'Appello dello Stato di New York al termine di un lungo percorso giudiziario che da due anni oppone il "Golden Gate Yacht Club" per conto di "Bmw Oracle", contro la Société Nautique de Géneve, che rappresenta "Alinghi", detentore dell'ambito trofeo. La Suprema Corte ha confermato infatti le tesi degli statunitensi che ritenevano illegittima la sfida lanciata dal circolo iberico "Club Nautico Espanol de Vela", di fatto imposto da "Alinghi" come "Challenger of record" (ovvero il primo sfidante, che tratta le condizioni della competizione con chi detiene la Coppa). Il circolo spagnolo, infatti, al momento dell\'iscrizione non risultava avere organizzato almeno una regata annuale, come invece prevede il regolamento originario del Trofeo, il "Deed of Gift". A questo punto "Bmw Oracle" torna a essere il "Challenger of record" ed è con lui che "Alinghi" dovrà trovare un accordo per disputare la XXXIII edizione della \"Coppa America\", la più tormentata della sua storia. «Oggi - si legge in un comunicato di "Alinghi" - con la sentenza di una corte americana, Golden Gate Yacht Club ha ottenuto il diritto di sfidare Société Nautique de Géneve. Esamineremo con loro le condizioni di questa regata e ci prepareremo alla difesa della 33° America's Cup». L'ipotesi più accreditata è quella di una sfida a due, a bordo di maxi catamarani. Ma non sono esclusi ulteriori colpi di scena, come altri ricorsi legali di "Alinghi".