Scuole nautiche impossibilitate a rilasciare il nuovo "patentino" per la navigazione entro 6 miglia; mancano gli stampati
Abbiamo parlato più volte del D1, il nuovo "patentino" per la navigazione diurna entro 6 miglia dalla costa che permette anche ai sedicenni di condurre imbarcazioni con potenza fino a 115 cavalli e moto d'acqua entro un miglio dalla costa.
Un'abilitazione, quella varata il 22 settembre 2024 col nuovo Regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto e sbandierata come incentivo per avvicinare i giovani al diporto nautico incrementando la sicurezza in mare, sulla quale siamo sempre stati piuttosto critici visto che:
1. i giovani già possono navigare senza patente entro 6 miglia dalla costa a bordo di natanti con motore non superiore a 40,8 CV;
2. aumentare la potenza dei motori e al tempo stesso consentire di navigare a massima velocità non più a 5.000 metri dalla costa (com'era prima dell'entrata in vigore del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell'8 maggio 2023), bensì a 500 metri dalle coste rocciose alte sul mare e a 1.000 metri dalle spiagge, non sembra garanzia di sicurezza.
Di questa patente pertanto continuiamo a non comprenderne la finalità, fatti salvi gli evidenti guadagni che ne avranno le scuole nautiche, i produttori di motori e imbarcazioni a motore di media grandezza e le società che noleggiano natanti.
Ad ogni modo alla fine il nuovo patentino è stato promosso: il 19 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che introduce il programma e indica le modalità di svolgimento dell'esame per la patente D1, e le scuole nautiche hanno già organizzato i corsi che, lo ricordiamo, prevedono un minimo di 5 ore di teoria e 5 di pratica.
Tutto pronto dunque? Non proprio. Come testimoniato da alcuni operatori, lo stampato della patente nautica D1 che dovrebbe essere a disposizione di chi rilascia questi documenti (Capitanerie e Motorizzazione) al momento non esiste. Evidentemente la Zecca di Stato non li ha ancora prodotti o distribuiti.
E finché ciò non avverrà, si potrà seguire il corso presso una scuola nautica, superare l'esame ed essere infine abilitati, ma non ci sarà modo di vederlo certificato su un pezzo di carta. A meno che non venga suggerito dal Ministero dei Trasporti di aggiungere manualmente la sigla dell'abilitazione mancante sui precedenti stampati, utilizzando un pennarello, come è stato fatto per i mezzi di salvataggio e le dotazioni di sicurezza sulle quali ora è obbligatorio indicare il numero di iscrizione dell'unità a cui fanno riferimento.
Sembrerebbe che le Capitanerie di porto abbiano chiesto lumi ai Trasporti, ma per ora tutto tace.