Il disegno legge per la valorizzazione della risorsa mare varato il 25 novembre dal Consiglio dei Ministri auspica modifiche anche al codice del diporto
Il 24 novembre il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un disegno di legge sulla valorizzazione della risorsa mare, presentato dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci. Il provvedimento introduce una riforma complessiva del settore marittimo nazionale, con particolare attenzione alla revisione del Codice della Nautica da Diporto.
Significative le novità per la gestione delle unità commerciali e la documentazione nautica. Gli italiani residenti all'estero potranno convertire le patenti nautiche straniere in italiane senza sostenere esami, mentre le imprese di charter potranno alternare l'uso privato e commerciale delle imbarcazioni in base alle esigenze imprenditoriali.
Sul fronte della sicurezza e dei controlli, il disegno di legge itende estendere la zona contigua da 12 fino a 24 miglia dalla costa, rafforzando la giurisdizione italiana in materia doganale, fiscale, sanitaria e di immigrazione, e per contrastare il fenomeno delle "bandiere ombra", vuole imporre alle imbarcazioni fino a 24 metri di proprietà italiana ma battenti bandiera estera di dimostrare l'idoneità alla navigazione attraverso specifiche (e non ancora chiarite) certificazioni.
Il provvedimento, che dovrà essere approvato dal Parlamento e completato da successivi decreti attuativi,
punta a modernizzare il settore attraverso la digitalizzazione dei documenti di bordo e la semplificazione delle procedure amministrative.
Ne abbiamo potuto leggere una bozza. La relazione è su Bolina 2