Col sostegno dell'organizzazione statunitense 11th Hour Racing la navigatrice italiana potrebbe essere la prima a partecipare al giro del mondo in solitario e senza scalo
Un'italiana al Vendée Globe? Francesca Clapcich potrebbe essere la prima. A sostenerla in una campagna di alto livello in mareche potrebbe includere l'edizione 2028 del giro del mondo in solitario e senza scalo, l'organizzazione statunitense 11th Hour Racing Team con cui la stessa velista triestina nel 2023 ha partecipato a The Ocean Race, vincendola.
Classe 1988, Clapcich è una tra le veliste italiane più titolate e versatili. Ha esordito nelle classi olimpiche, prima nel Laser, poi nel 49er dove, insieme a Giulia Micol è stata, campionessa italiana, europea e mondiale. Ha rappresentato l'Italia in due Olimpiadi (A Londra nel 2012 e a Rio de Janeiro nel 2016), ha gareggiato a La Solitaire du Figaro nel 2021, a due edizioni di The Ocean Race (la prima fu con Turn the Tide on Plastic nel 2017-18) e oggi è membro ufficiale dell'American Magic Women's Team per la Puig Women’s America’s Cup.
Da sempre in prima linea in battaglie di carattere sociale e ambientale, la Clapcich ha individuato in 11th Hour Racing, il suo partner ideale. L'organizzazione statunitense ha infatti come mission la tutela dell’oceano e come strumento di promozione lo sport nella sua declinazione inclusiva.
"Sono qui – ha dichiarato la Clapcich – per rappresentare una realtà diversa del nostro sport sui palcoscenici più importanti, per mostrare alla prossima generazione di donne che tutto è possibile, per avere una piattaforma che mi permetta di parlare, di essere ascoltata e di usare la mia posizione privilegiata per un cambiamento positivo per tutti".
“Siamo entusiasti – ha ribattuto Jeremy Pochman, cofondatore e CEO di 11th Hour Racing – di sostenere un'atleta che dà priorità allo sviluppo sociale. Questo è un passo importante per allargare il nostro lavoro alla sostenibilità sociale nello sport e nella vela agonistica. Il progetto con Francesca rientra nel nostro impegno a creare un cambiamento sociale e ambientale positivo, a costruire una pipeline di talenti più diversificata nella vela e a favorire le opportunità di carriera per i gruppi di persone sottorappresentate".
La sfida del Vendée Globe 2028 è un'ambizione dichiarata della Clapcich e sembrerebbe a tutti gli effetti un sogno realizzabile. Il team statunitense del resto dispone già del mezzo, ovvero l'Imoca 60 con cui ha vinto The Ocean Race e a Francesca non mancano né ambizione, né tenacia, né competenze. Sarebbe straordinario.