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Inquinamento
e pesca
specie marine
a rischio


05-11-2006

Studiosi universitari canadesi lanciano l'allarme: entro il 2048 molte specie marine potrebbero estinguersi. A rischio una importante risorsa alimentare del Pianeta.

Inquinamento 
e pesca
specie marine 
a rischio
Secondo una ricerca condotta dalla Dalhousie University di Halifax (Nova Scotia, Canada), se l'attuale tendenza verso le iper - attività di pesca e verso l'inquinamento marino - atmosferico dovesse proseguire ai ritmi annuali, entro il 2048 molte specie marine oggi comunemente usate per l'alimentazione, potrebbero estinguesi. Il team dei ricercatori ha impiegato quattro anni per verificare 32 esperimenti controllati, studiare 48 aree marine protette e analizzare i dati provenienti dal database della F.A.O. sulle attività mondiali di pesca (1950 - 2003). Il team ha anche analizzato serie temporali relative a 1000 anni per 12 regioni costiere, estraendo dati da archivi, sedimenti, e dati archeologici. Allo stato attuale, è collassato il 29 % di specie di pesci e alimenti marini: ciò equivale a dire che la loro cattura è declinata del 90 %. Questo è un chiaro segno di tendenza: se essa dovesse proseguire, entro il 2048 - 2050, la maggior parte delle specie di pesci è destinata al collasso. I ricercatori sottolineano giustamente che "... il quantitativo totale di pesci fluttua in modo naturale nella sua popolazione: sviluppando nuove tecnologie che consentano di catturare in modo più efficiente specie mirate, l'impatto sull'ambiente risulterà molto minore, facendo sì che l'industria della pesca non ne soffra, evitando di danneggiare l'ecosistema e le specie in fase di sviluppo ciclico naturale". L'analisi satellitare del 13 giugno 2000, eseguita dal satellite Sea -Wifs, mostra le aree ricche di phytoplankton nel mar Nero (verde) e le acque povere del nutriente nel Mediterraneo orientale (blu). Gian Carlo Ruggeri (Meteorologo)

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