Invasioni di aria fredda?
Un meccanismo di equilibrio
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Temperature più fredde? Normale nei periodi di inizio stagione. Il fenomeno annuncia l'arrivo temperature superiori alla media.
L'instabilità atmosferica che in questi giorni interessa l'Italia non è un avvenimento insolito nei primi giorni dell'estate che - si rammenta - ha avuto inizio, dal punto di vista climatico, il primo di giugno (la data del solstizio d'estate, quest'anno il 21 di giugno alle ore 07 46, corrisponde ad un evento astronomico e ad un periodo che gli anglosassoni chiamano opportunamente "summer half of the year", non perfettamente traducibile in lingua italiana, ma che, grossolanamente, potremmo immaginare "nel mezzo del periodo estivo", corrispondente a quella parte dell'eclittica che, partendo dal punto vernale dell'equinozio di primavera, si prolunga fino all'equinozio d'autunno).
Le invasioni d'aria fredda che seguono, come in questi giorni, dei periodi iniziali di stagione aventi temperature superiori alla media, rientrano nei meccanismi equilibratori dei bilanci termici e fanno parte delle cause di base dei fenomeni atmosferici che conosciamo. L'atmosfera è un'immensa macchina termica la cui caratteristica essenziale è la presenza di sorgenti di calore (basse latitudini) e di pozzi di calore (alte latitudini): semplificando, come in un impianto di riscaldamento centralizzato, l'aria calda che ascende ai tropici si sposta verso i poli a grandi altezze e successivamente discende verso l'equatore, nei bassi strati, formando una corrente di ritorno.
Se la realtà fosse così semplice, la meteorologia sarebbe una scienza facile e le previsioni un compito semplice da svolgere; purtroppo non è così, poiché una serie di fattori complica i moti dell'aria nelle varie aree del pianeta ed i succitati meccanismi equilibratori mettono in atto delle circolazioni che, a prima vista, potrebbero sembrare bizzarre. Per quanto concerne questi giorni, l'irruzione di aria fredda sul Mediterraneo è causata dalla posizione troppo settentrionale (a nord-ovest dell'Inghilterra) di una cellula anticiclonica che nel suo bordo orientale fa affluire aria di origine polare nel nostro bacino.
Questa situazione è ben visibile anche in quota (a 3000 m, ad esempio, dove dovrebbe essere ben visibile il trasporto di eventuale aria calda): la carta mostra la situazione prevista per le ore 1200 Utc dell'11 giugno: si noti ancora la permanenza di una cellula anticiclonica in quota a nord ovest dell'Inghilterra (i numeri in dicano le altezze della superficie isobarica 700 hPa che si trova, in media, a 3000 m di quota). La circolazione cambierà fra le 0000 Utc e le 1200 Utc del 12 giugno, quando la configurazione sinottica in quota consentirà l'ingresso in Mediterraneo di aria umida e temperata d'origine atlantica; purtroppo, però, questo comporterà un peggioramento del tempo sui mari italiani fra le 1200 Utc del 14 e le 1200 Utc del 15, con nuvolosità estesa e precipitazioni sui mari circostanti l'Italia.
Gian Carlo Ruggeri
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