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L'Italia stremata
dall'onda di calore


21-06-2017

Sono sempre più frequenti nella Penisola i lunghi periodi in cui le temperature massime superano di parecchi gradi la media stagionale, con gravi rischi alla salute e all'ambiente.

L'Italia stremata
dall'onda di calore

Una lunga onda di calore sull’Italia? Si, è un periodo di gran caldo sull’Europa centro occidentale. Solo a Roma, secondo i dati rilevati fino a oggi dalla stazione meteorologica aeroportuale di Roma Urbe, la temperatura massima media è stata di 31,3 gradi centigradi, 3,8 gradi in più rispetto ai 27 gradi di media del mese di giugno riferita al periodo 1961 - 90. Questa tendenza, dovuta alla presenza di una cupola calda sul Mediterraneo, si manifesterà almeno fino a domenica 25 giugno, con temperature elevate in superficie, ma anche in quota, dove, a circa 6.000 metri, troviamo temperature che vanno da -5 gradi a -9 gradi. Ma cos’è un’onda di calore? Una prima e generica descrizione del fenomeno risiede in “Un periodo prolungato di tempo caldo, rispetto alle condizioni climatiche che ci si potrebbe aspettare in un certo luogo e in un determinato periodo dell’anno”. Più precisamente, e scientificamente, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale si riferisce a “Un periodo prolungato di caldo, che può essere accompagnato da un elevato tasso di umidità, nel quale la temperatura massima giornaliera supera di 5 gradi per cinque giorni consecutivi il valore normale medio per il periodo considerato, riferito al periodo 1961-1990”. Questa definizione non è l’unica in uso: molti Servizi meteorologici ne usano altre simili ed è allo studio un processo di normalizzazione affinché ne venga adottata una comune. Nelle circostanze attuali, possiamo dire che, fino a oggi, dal 14 fino al 18 di giugno 2017 si è verificata un’onda di calore al centro Sud dell’Italia. Le onde di calore si verificano nell’emisfero Sud e Nord, durante l’estate, e hanno numerose conseguenze sulle popolazioni e le loro attività. L’Europa centro meridionale, in questi primi anni del secolo ventunesimo, sta registrando una frequenza crescente di questo fenomeno, soprattutto in relazione al riscaldamento globale in atto: una molto intensa si presentò nell’estate del 2003. Uno degli impatti più gravi consiste nei rischi per la salute pubblica, particolarmente per i bambini, gli anziani e coloro che soffrono di disturbi cardiocircolatori, tanto che le autorità pubbliche, in collaborazione con i servizi meteorologici di alcune nazioni, hanno prestabilito un piano di intervento volto a tutelare la sicurezza collettiva, minimizzando i rischi. 

Gian Carlo Ruggeri
(Meteorologo)

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