Mare sardo e ligure
ceduto alla Francia
Un accordo del 2015 prevederebbe l'avanzamento di parte delle acque territoriali francesi dalle 12 alle 40 miglia. Ai danni di quelle italiane. Già bloccati dai transalpini alcuni pescherecci.
Marinerie della costa sarda in stato di agitazione, minacce di blocchi navali, interrogazioni parlamentari, deputati regionali imbufaliti. Scoppia il caso del mare della Sardegna “svenduto” alla Francia. Uno spostamento a sorpresa dei nostri confini delle acque internazionali, con la perdita di decina di miglia di acque territoriali, dovuto a un accordo “riservato” firmato a Caen il 21 marzo del 2015 dal ministro degli Esteri francese Fabius e l'omologo italiano Gentiloni. Un patto non ancora ratificato dal nostro Parlamento, ma che i francesi avrebbero già provato a far rispettare la scorsa settimana, vietando i loro nuovi “possedimenti” ai pescatori sardi. Una vicenda inquietante, ancora in parte da chiarire, ma sostanzialmente confermata da Benedetto Dalla Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri. «Al momento– ha dichiarato Dalla Vedova– sono in corso approfondimenti da parte delle Amministrazioni competenti, al termine dei quali sarà effettuata una valutazione globale sull'accordo del 2015, anche ai fini dell'eventuale avvio della procedura di ratifica parlamentare". L'accordo sui nuovi confini marini tra Francia e Italia, prevederebbe l'estensione da 12 a 40 miglia di parte delle acque territoriali francesi e non riguarderebbe solo i confini a Nord Est della Sardegna, ma anche quelle dello specchio d'acqua ligure.
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