Meteo: in attesa
di un autunno caldo
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Dopo un inverno e una primavera miti e un'estate torrida, l'autunno si preannuncia ancora una volta con temperature superiori alle medie stagionali.
Gli ultimi prodotti dei modelli di previsione a lunga scadenza per i mesi di settembre, ottobre e novembre 2007, mostrano, per l'Italia e i suoi mari, isole comprese, una probabilità compresa fra il 40 -45 % che il campo delle temperature sia superiore alle medie stagionali. Fanno eccezione i settori occidentali del medio - basso Tirreno (ma non la Sardegna), la parte sud occidentale del mare di Sardegna - mar delle Baleari e lo Ionio sud orientale.
Intanto, l'estate che sta per chiudersi, ha presentato altri eventi estremi sia nel regime delle temperature che degli eventi atmosferici. Come preannunciato a suo tempo, numerose onde di calore si sono alternate su tutta l'Europa centro meridionale, facendo seguito ad un inverno - primavera piuttosto miti e nei quali le precipitazioni si sono presentate in modo erratico. A luglio, durante la seconda onda di calore mediterranea, in Grecia la temperatura è salita + 45°C, facendo seguito ad una prima analoga onda verificatasi in giugno, nella quale si è raggiunto il record di + 46°C. Nello stesso mese di luglio, le temperature elevate hanno provocato 500 decessi in Ungheria, portato 19000 rumeni negli ospedali ed hanno costituito una concausa di gravissimi incendi in Bulgaria.
In Gran Bretagna, sempre nel mese di luglio, si sono verificate le più gravi inondazioni negli ultimi 60 anni, che hanno - fra l'altro - lasciato 350000 abitanti senza acqua corrente.
Questi eventi fanno ritenere che, mentre il problema del riscaldamento globale costituisca un dibattito a scala mondiale, i cambiamenti climatici agiscano in modo più o meno virulento in più di un continente. Fra queste aree è compreso il Medio oriente e il Mediterraneo, dove - fra l'altro - è previsto un innalzamento del livello medio del mare compreso fra 30 cm ed 1 m entro il secolo attuale.
Gli eventi previsti pongono serie preoccupazioni per molti popoli: in Egitto, ad esempio, si valuta che la crescita del livello del mare potrebbe causare inondazioni tali da lasciare senza abitazioni il 10,5% della popolazione.
In questo quadro si è mobilitato anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che in aprile ha tenuto il primo dibattito sulle questioni di sicurezza legate, appunto, agli eventi climatici.
Gian Carlo Ruggeri
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