aprile2025
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Meteo: nave da crociera investita dal maltempo


16-02-2005

Onde tra i 9 e i 12 metri si sono abbattute su una nave da crociera diretta a Barcellona. All'origine del fenomeno fronti freddi tra Corsica e Baleari e sull'arco alpino occidentale.

Meteo: nave da crociera investita dal maltempo
Il 15 febbraio, è approdata nel porto di Cagliari, in emergenza, la nave da crociera "Voyager", battente bandiera delle Bahamas e che in prossimità delle isole Baleari si è trovata in una forte tempesta e ha incontrato onde molto alte che hanno distrutto alcuni vetri del ponte di coperta, inferto altri danni e resa, a quanto sembra, molto difficoltosa la condotta della navigazione. Quindici passeggeri sono rimasti feriti. La permanenza nell'area di maltempo si è protratta, secondo l'agenzia Ansa, per 50 ore. Le fonti di informazione hanno citato la presenza di onde anomale. Cerchiamo, con una prima analisi, di verificare se sono sussistite le condizioni per la loro esistenza. La situazione sinottica di questi giorni nell'area mediterranea, già preannunciata con diversi giorni di anticipo, è caratterizzata da un deciso ingresso nel bacino di aria Polare marittima. Alle 00.00 UTC del giorno 13 un fronte freddo si approssima all'arco alpino occidentale e si sta formando una depressione sottovento sull'alto Tirreno; un fronte freddo in quota tra la la Corsica e le Baleari, già produce fenomeni di tempo perturbato. Dopo 24 ore esatte (00.00 del 14) troviamo un'ampia depressione complessa sul Mediterraneo centro occidentale (vedi immagine), con due minimi barici sull'alto Tirreno e sul medio Adriatico. È interessante notare che tra la Corsica e le Baleari esiste un forte gradiente barico che produce un vento di circa 40 nodi ed un fronte freddo che si estende dal nord della Sardegna fino, appunto, sulle isole citate. Nelle 24 ore successive, il gradiente barico si stringe ulteriormente, incrementando l'intensità del vento. In questa situazione dev'essere tenuto conto che il fattore "durata" assume un valore elevato (48 ore), con un fetch di circa 200 miglia nautiche. La direzione del vento, peraltro, si mantiene costante, creando la possibilità di produzione di onda lunga (swell) molto formata. Il calcolo, effettuato con due formule differenti, produce onde significative (mare vivo) di altezza compresa tra 9 e 12 metri, con le quali, probabilmente, interagiscono le onde di mare lungo, aumentando l'altezza dell'onda effettiva. La prima impressione, quindi, è che ci si sia trovati in presenza di una vasta e profonda area di tempo perturbato, in cui i fattori di "fetch" e "durata", estremamente importanti nello sviluppo del moto ondoso, abbiano giocato un ruolo importante nella creazione di onde molto alte, certamente pericolose anche per grandi navi. Come si è avuto occasione di osservare in precedenti interventi, il fenomeno dell'estremizzazione dei fenomeni meteorologici, tipico dei cambiamenti climatici attuali, riguarda anche il moto ondoso, che, in media, ne risulta aumentato: questo è stato anche osservato dai satelliti ERS. Sotto questo aspetto, dunque, vanno visti gli episodi sempre più frequenti di "onde anomale". Le cartine allegate (1, 2 e 3) illustrano la situazione sinottica alle ore 0000 UTC, rispettivamente, del 13 febbraio, del 14 e del 15. La cartina 3 mostra la situazione con il gradiente barico più intenso. (Gian Carlo Ruggeri)

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