Lo skipper italiano ha vinto la 24° edizione della transatlantica in solitario riservata al Mini 6,50 in categoria Serie. L'uruguaiano Federico Waksman si è imposto invece tra i Proto
Per la seconda volta nella storia, dopo l'exploit di Ambrogio Beccaria del 2019, è un italiano a salire sul gradino più alto del podio alla transatlantica in due tappe e in solitario riservata a imbarcazioni di 6,50 metri. Questa volta il protagonista è il bolognese Luca Rosetti che ha conseguito l'ambizioso risultato in categoria Serie dopo l'8° posto nella 1° tappa da Le Sables d'Olonnne a Santa Cruz de La Palma (Canarie), e il 1° nella tratta dalle Canarie a Saint‑François, in Guadalupa dove ha tagliato il traguardo il 12 novembre alle 1:26:30 (ora italiana), dopo aver navigato per 14 giorni 12 ore 6 minuti e 30 secondi.
In classifica generale Seguono tra i Serie i francesi Bruno Lemunier e Grégoire Hue.
Tra i Proto ha vinto invece l'uruguaiano Federico Waksman, davanti allo spagnolo Pasqual Manera e dal francese Julien Letissier.
Sempre tra i Serie, Alessandro Torresani su Porco Rosso ha concluso al 22° mentre e Francesco Farci su Gintonic è ancora in navigazione verso Guadalupe.
“Dopo la mia prima Mini Transat nel 2019 – spiega a caldo Rosetti – ho scelto di rilanciare un progetto questa volta completamente incentrato sulle prestazioni piuttosto che sul lato avventuroso. Sono arrivato con forti ambizioni e non ho nascosto i miei obiettivi di vittoria. Nella prima fase ho dimostrato che ero in partita. Ho guidato la flotta per molto tempo prima di subire i capricci del tempo e pagare a caro prezzo la mia opzione orientale, come molti altri. Nella seconda tappa ho fatto davvero la differenza. Ho avuto buone sensazioni. A volte mi sentivo addirittura letteralmente in uno stato di grazia. Nel complesso è andato tutto bene e non ho avuto grossi problemi tecnici. Ovviamente ho avuto dei momenti difficili. È normale quando trascorri 14 giorni da solo in mare, ci sono stati dubbi, momenti di solitudine, ma in fondo sono cose che si vengono anche a cercare quando ti imbarchi in un'impresa del genere».
«Vincere la Mini Transat – prosegue il navigatore – non è cosa da poco! Se mi guardo indietro e vedo tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare qui, è davvero incredibile. Questa vittoria è una grande ricompensa! Non potevo sperare di concludere in modo migliore i miei quattro anni nel circuito Mini 6.50!».
Bolognese di nascita e riminese d'adozione, con un passato di regatante sin dalla classe Optimist, Rosetti aveva partecipato alla Mini Transat nel 2019 a bordo di un vecchio progetto Fiorenzi, classificandosi 18° in categoria Proto. Nel 2022 ha poi guadagnato la 3° posizione nella Les Sables Les-Acores-Les Sables. Vanta anche la partecipazione, sempre nel 2022, alla 3° tappa della Globe 40, giro del mondo in doppio riservato alla categoria di imbarcazioni di 12 metri. Nel 2023 è arrivato 3° al Mini Fastnet insieme a Federico Sampei.
In questa edizione della Mini Transat correva a bordo di Race=Care, il Maxi 650 che porta il nome del team velico fondato da Luca del Zozzo e che unisce lo spirito competitivo a quello umanitario, promuovendo Cuamm, Ong di medici impegnata a sostegno delle popolazioni africane.
Ora per Rosetti si aprono nuovi scenari: «Mi piacerebbe – confessa – passare in Class40. Ho iniziato a lavorare al mio progetto. La base è scritta e sto cercando partner per lanciarlo. Ho dimostrato di avere buone basi. Oggi è il primo giorno del resto della mia carriera, o almeno così spero!".
Bravo, bravissimo Rosetti e benvenuto nella storia della vela d'altura!