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Nave in costa
nella Manica
sostanze tossiche
in mare


22-01-2007

A causa dell'uragano "Kyrill" la portacontainer "Msc Napoli" è in avaria nella costa meridionale inglese del Devon. La nave ha perduto parte del carico di prodotti chimici e industriali. Allarme ecologico. Commento del meteorologo Giancarlo Ruggeri.

Nave in costa
nella Manica
sostanze tossiche 
in mare
La portacontainer "Msc Napoli" si era trovata in difficoltà finendo in avaria giovedì 18 gennaio per il cilone "Kyrill" che ha colpito l'Europa del Nord. Era in navigazione dal Belgio verso il Portogallo e sulla Manica in quel momento il ciclone "Kyrill" era al massimo della sua potenza. I 26 marinai a bordo erano stati tratti in salvo dagli elicotteri della Royal Navy. Sembra siano finiti in mare almeno 160 container e si teme che possano contenere sostanze tossiche fortemente inquinanti. La "Msc Napoli", di proprietà di una società inglese, trasportava in container circa 1.700 tonnellate di materiale considerato tossico dal Codice marittimo, ovvero profumi e prodotti chimici per uso industriale e agricolo, e altro in un totale di 2.323 containers. Attualmente si sta cercando di stabilire cosa contenessero i container caduti in mare. Una cinquantina di mezzi guardacoste stanno operando per recuperare il materiale caduto. "I container caduti in mare - dicono i responsabili del servizio d'emergenza impiegato - rappresentano una minaccia per le altre imbarcazioni. Dunque finché non verranno messi al sicuro non ci si potrà avvicinare alla nave". Arenata davanti alla costa della costa meridionale inglese del Devon, dove era stata dirottata deliberatamente nel tentativo di evitare che le falle apertesi nello scafo per la furia delle onde e del vento portassero all'affondamento. Il relitto è adesso inclinato di 30 gradi. Un'emergenza ecologica si profila in tutta la Manica e resta la minaccia per la sicurezza della navigazione a causa dei contenitori dispersi, che dovranno essere tutti recuperati. La nave ha la poppa al di sotto della linea di galleggiamento e a ogni nuova alta marea tende a scivolare verso il largo: alla lunga potrebbe perciò capovolgersi e i rischi ecologici aumenterebbero in misura esponenziale. Nelle cisterne danneggiate ci sono infatti 3.500 tonnellate di combustibile. Per questo i due super-rimorchiatori francesi intervenuti per rimorchiarla a riva stanno lottando con le correnti, allo scopo di spingerla sempre di più verso terra, e scongiurare il pericolo. Il commento del meteorologo Giancarlo Ruggeri. La drammaticità del naufragio della nave portacontainer "Msc Napoli", naufragata sulla costa del Devon a causa del maltempo, riguarda tutti, e a chi considera il mare un bene comune, da utilizzare non solo per diporto ma anche e soprattutto quale luogo di lavoro per le attività umane, ripresenta, purtroppo ancora una volta, le domande che non solo il tecnico ma ogni cittadino di buon senso dovrebbe porsi. Così come avviene per i velivoli piccoli e wide-body, le condizioni meteorologiche avverse, segnalate con notevole anticipo attraverso i mezzi di telecomunicazione specializzati per la navigazione aerea e marittima (radio fac-simile, apparati satellitari, etv.) da ottimi Servizi meteorologici, quali i franco-inglesi, devono essere considerate pericolose per tutti i tipi di imbarcazioni e segnatamente per quelle grandi, che offrono ampia presa al vento e al mare, in particolare se trasportano materiali altamente inquinanti e pericolosi per la vita marina e per i correlati cicli alimentari. Com'è possibile che un Comandante di sicura esperienza possa avere sottovalutato le condizioni meteorologiche marittime? Nel settore dell'aviazione commerciale, esistono dei "limiti operativi" per ogni tipo di velivolo, cogenti e precisi (vento al traverso, visibilità orizzontale, temperature, etc.), che vengono puntualmente rispettati (e fatti rispettare) dai membri di equipaggio di volo. È necessario che, come effettuato a suo tempo per le attività aeronautiche con gli "Annessi" al Codice della Navigazione Marittima e Aerea, per le attività marittime venga operato in maniera analoga e che in ogni porto - almeno importante - venga istituito un "Ufficio Meteorologico Portuale" e delle "Stazioni Meteorologiche d'osservazione", così come realizzato negli aeroporti e raccomandato dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale. Come in aeronautica, tali Enti dovrebbero avere precisi compiti e aree di responsabilità, che - fra l'altro - prevedano una stretta correlazione con il Controllo del Traffico Marittimo (Vessel Tracking System - V.T.S.) per decidere, ad esempio, provvedimenti di chiusura del traffico e altre decisioni simili. Inoltre, last but nost least, esiste per il Mediterraneo, in caso di incidenti analoghi, un Centro specializzato che sia in grado di valutare e fornire informazioni e previsioni meteo - oceanografiche su venti, fenomeni, correnti, temperature superficiali del mare, capacità di dispersione ed assorbimento degli inquinanti, con modelli matematici ad hoc a breve ed a media scadenza, utili ad intraprendere azioni correttive e di difesa? Gian Carlo Ruggeri (Meteorologo)

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