Da cento anni il dinghy ‘12 testimonia come una piccola barca lunga poco più di tre metri e mezzo può accendere grandi passioni per la vela e formare campioni di talento. Una “tribu”, quella dei dinghisti, che conta migliaia di appassionati in tutto il mondo e che dall’11 al 14 luglio celebra nelle acque di Napoli l’evento più importante della classe, il Campionato Mondiale.
Nella città partenopea sono attesi 80 equipaggi provenienti da Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Turchia, Giapppone, Canada, Polonia e Italia. Si comincia giovedì con il “Trofeo Cockshott”, dedicato all’avvocato inglese che un secolo fa ebbe la geniale intuizione di tracciare le linee di questo semplice e divertente scafo. E a scendere in acqua, per questa sorta di gara-tributo saranno sia i luccicanti dinghy classici di legno che quelli di vetroresina.
Da venerdì a domenica sarà quindi la volta delle regate di campionato, con sette prove su percorso a bastone con partenze differenziate per i modelli classici e moderni. L’organizzazione è curata dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia, dalla Canottieri Napoli e dalla Lega Navale.