Ore di tensione per Francis Joyon, impegnato a bordo del maxi trimarano "Idec" (29,70 m) nel tentativo di battere il primato sul giro del mondo in solitario e senza scalo. Durante la risalita dell'oceano Atlantico, dunque nelle fasi finali dell'avventurosa impresa, nelle prime ore del 12 gennaio mentre il navigatore francese navigava nella zona di calme equatoriali "Pot au noir", un improvviso colpo di vento ha rotto la drizza della randa del trimarano. Salito in testa d'albero per rimpiazzarla, Joyon si è accorto che il perno che tiene sull'albero la sartia di destra si era parzialmente svitato. Un danno molto grave che compromette seriamente la tenuta dell'albero. Il navigatore ha deciso di assicurare il perno con una legatura di spectra. Ultimata la riparazione di fortuna però Joyon nel ridiscendere si è procurato una ferita alla caviglia. A circa 2.000 miglia dal traguardo il navigatore francese sembra intenzionato a non mollare il tentativo di record anche se i due incidenti lo stanno mettendo a dura prova. Attualmente "Idec" procede con vele ridotte, tre mani di terzaroli e un fiocco piccolo verso il Brest, Francia, il porto di arrivo, mentre Joyon cerca di far riposare la caviglia e aspetta consigli dal suo team a terra. Partito il 23 novembre da Brest, Joyon ha completato oltre 22.000 miglia percorse in 63 giorni, con circa una decina di giorni di vantaggio sul record da battere che è quello stabilito dall'inglese Ellen MacArthur nel 2004/2005 sul trimarano "B&Q Castorama" (23 metri) con il tempo di 71 giorni, 14 ore e 18 minuti.