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Salvato in oceano.
Naufrago o pirata?


27-09-2023

Un uomo a bordo di una canoa è stato soccorso a circa 90 miglia da Dakar da una imbarcazione in gara nella Global Ocean Race. Si teme possa essere una trappola

Salvato in oceano.
Naufrago o pirata?
Quante probabilità ci sono che un naufrago alla deriva in Oceano Atlantico venga tratto in salvo da una imbarcazione che casualmente incrocia la sua rotta? Pochissime, visto che stiamo parlando di una distesa d'acqua di circa 106,4 milioni di chilometri quadrati. Eppure è successo nel corso di The Ocean Globe Race, il giro del mondo in equipaggio rievocativo della Withbread.
Alle 12:09 Utc, Mackie Campbell comandante del Baltic 55 Outlaw impegnato nella regata, contattava la direzione di gara per comunicare di aver incrociato una canoa di 6 metri, a circa 90 miglia dalla costa di Dakar.
A bordo un uomo in difficoltà, che non parlava né inglese né francese e che risultata privo di viveri, attrezzature da pesca e di apparecchiature radio e disponeva di solo due piccole taniche di carburante insufficienti a raggiungere la terraferma. 
La Ocean Globe Race ha contattato le autorità del Senegal chiedendo assistenza.
Nel frattempo l'equipaggio di Outlaw ha fornito cibo e acqua allo sventurato rimorchiandolo verso Dakar.
Campbell ha deciso che salvo complicazioni l'uomo non salirà a bordo. Del resto è quanto meno insolito che il naufrago, che ha fatto capire di essere stato alla deriva per circa cinque giorni senza cibo e acqua, appaia in buone condizioni di salute, così come che si trovasse così lontano dalla costa e non avesse a bordo nulla né per la propria sussistenza, né per le emergenze. 
 
La direzione di regata ha consigliato a Outlaw di effettuare chiamate Pan Pan ogni ora e alle 14:50 Utc, una petroliera di 220 metri, la ChemTrans Sea, si è avvicinata al Baltic 55 mantenendo però una distanza di 1,26 miglia. Con lo sconcerto di Campbell il comandante della nave ha immediatamente attivato i protocolli antipirateria negando di contribuire in alcun modo al salvataggio del marinaio alla deriva.
È palpabile la preoccupazione che eventuali attacchi da parte di pirati suscitano tra le navi che battono le rotte senegalesi. Campbell ha espresso la sua delusione per la riluttanza della petroliera nel prendere a bordo il marinaio in difficoltà e non ha potuto fare altro che proseguire verso Dakar.
 
Nel frattempo la gara dei team impegnati nel giro del mondo prosegue con qualche disavventura: l'equipaggio sudafricano Sterna ha strambato mentre navigava sotto uno spinnaker con venti da Nord Nord-Est che soffiavano tra 25 e 30 nodi e onde alte tra 3 e 4 metri.
La grande vela si è riempita d'acqua e la barca è rimasta coricata su un fianco per ben sette minuti. Fortunatamente a bordo sono tutti illesi e non si sono registrate avarie a eccezione del tangone che si è piegato in due.  
 
Problemi anche a bordo dello Swan 51 statunitense Godspeed che ha ripreso il largo sabato da Cascais in Portogallo dopo una sosta di tre giorni necessaria a riparare una crepa di 15 centimetri che si era presentata sul boma.
Poiché il Regolamento di Regata vieta qualsiasi assistenza esterna il team Usa sarà considerato nuovamente in gara a solo partire dalla seconda tappa.
 
A guidare la flotta di tutti i concorrenti è sempre il Pen Duick VI di Marie Tabarly, attualmente prima in tempo reale, ma seconda in categoria Irc dove domina lo Swan 65 italiano Translated 9 al comando di Vittorio Malingri.

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