aprile2025
Il portale pratico del mare venerdì, 09 maggio 2025

Simone Bianchetti
20 anni fa la scomparsa


27-06-2023

Il 28 giugno 2003 moriva a Savona il primo italiano ad aver completato il giro del mondo in solitario e senza scalo. Aveva 35 anni

Simone Bianchetti
20 anni fa la scomparsa
Scompariva 20 anni fa Simone Bianchetti. Lo skipper di Cervia è stato nel 2001 il primo italiano ad aver completato  a bordo del 60 piedi Acquerelle.com il Vendée Globe, il giro del mondo in solitario, senza scalo né senza assistenza. Dopo 121 giorni, 1 ora e 28 minuti di navigazione no-stop tagliò il traguardo in 12° posizione. Per il nostro paese fu un trionfo
Nel 2003 il suo secondo exploit con il terzo posto all'Around Alone, giro del mondo in solitario e a tappe, a bordo di Tiscali Global Challenge.
 
Timido quanto indomito, umile sia di origini che di carattere, Bianchetti fu un vero e proprio fenomeno nella vela d'altura nazionale. 
«C'era la sua caparbietà - ricordava su Bolina Cino Ricci nel 2003 - il suo carattere difficile e testardo, duro e determinato. Quando tutto andava bene Simone cercava un motivo per impegnarsi, quando andava male reagiva e si batteva». 
Diplomato presso l'istituto navale di Cesenatico, conseguì il grado di Capitano di lungo corso presso il collegio navale di Venezia Giorgio Cini e seguì per altri due anni la carriera nella Marina militare, prima di dedicarsi anima e corpo alla vela sportiva.
 
Aveva navigato sin da giovanissimo. Come Peter Blake usava la barca, il suo 6 metri in legno Penelope, addirittura per andare a scuola percorrendo a vela le sei miglia che distanziano Cervia da Cesenatico. Successivamente gareggiò con profitto nel circuito d'altura italiano su pressoché tutte le categorie di imbarcazioni primeggiando in regate storiche quali la Rimini-Corfù-Rimini, la Rovigno-Pesaro-Rovigno e la 500×2. A lui si deve per altro l'importazione in Italia dei carri a vela, mezzi con cui nel 1999 arrivò 4° alla Transat des Sables, una corsa di 800 chilometri nel deserto del Sahara.
 
Il suo battesimo con l'oceano avvenne invece nel 1994 con la partecipazione al Boc Challenge, il giro del mondo a tappe e in solitario a cui partecipò col 50 piedi Town of Cervia e da cui fu poi costretto a ritirarsi per una serie di avarie. Seguì nel 1995 l'esperienza a bordo dei Mini 650 che lo vide al 10° posto e primo tra gli italiani alla Mini Transat, poi la Ostar, transatlantica in solitario da Est a Ovest in cui giunse 2° tra i 50 piedi. Nel 1997 fu a volta de La Solitaire du Figaro e nel 1998 della Route du Rhum. Infine i due giri del mondo che lo incoronarono come uno degli astri più luminosi della vela d'altura italiana. Una leggenda, la sua, stroncata purtroppo quasi sul nascere.
 
Il 28 giugno 2003, all'età di appena 35, Bianchetti morì improvvisamente vittima di un collasso mentre si trovava a bordo di una barca di amici nel porto di Savona.
A differenza del suo "rivale" Giovanni Soldini che negli stessi anni faceva incetta di primi posti, Bianchetti non arrivò mai primo a una regata oceanica. Era più marinaio che regatante, più poeta che uomo di relazioni. Ispirato da Conrad, Slocum e Jack London il suo obiettivo era vivere il mare, attraversarlo in lungo e in largo in libertà come aveva sognato fare sin da ragazzino
 
«Cosa si prova all'arrivo dopo cento giorni in mezzo al mare?», gli avevamo chiesto in un'intervista pubblicata su Bolina a conclusione del Vendée Globe nel 2001.
«Può sembrare strano – rispose – ma rientrare mi ha un po' disturbato. Ormai avevo preso il ritmo della navigazione e a interromperlo ho provato dispiacere».
 
Da oggi su Bolina 2 l'articolo Simone, naviga ancora, il ricordo di Giorgio Casti a ridosso della sua scomparsa

 

 

 

© Riproduzione riservata