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Solidaire du Chocolat
strallo rotto su Telecom


02-11-2009

Nella notte tra il 30 e il 31 ottobre a oltre 2.700 miglia dal traguardo di Progreso in Messico, mentre navigava in prima posizione l'imbarcazione di Soldini e D'Alì rompe lo strallo rischiando il disalberamento.

Solidaire du Chocolat 
strallo rotto su Telecom
Avaria a bordo di "Telecom Italia". A bordo dell'imbarcazione al comando di Giovanni Soldini e Pietro d'Alì nella notte tra il 30 e il 31 ottobre si è rotto il perno dello strallo posizionato in testa d'albero (vedi foto accanto). L'imbarcazione italiana partita il 18 ottobre da St. Nazaire (Francia) è in gara nella prima edizione della "Solidaire du Chocolat", transoceanica con traguardo in Messico, che si sta rivelando una prova davvero molto difficile. A circa metà del percorso la flotta è stata colpita da quattro depressioni e sono già 8 le imbarcazioni che sono state costrette al ritiro. Soldini e d'Alì, che al momento dell'incidente si trovavano in prima posizione a circa 2.700 miglia daI traguardo, proseguono navigando di conserva con a riva randa e trinchetta. Il disalberamento è stato scongiurato finora proprio dalla messa in opera dello strallo della trinchetta. Condizione che tuttavia impedisce ai due di alzare il Solent, la vela più grande e di mantenere medie competitive, soprattutto di bolina. Dopo l'incidente inatti Telecom Italia ha perso la prima posizione a vantaggio di Initiatives-Novedia di De Lamotte e Hardy. Soldini e d'Alì stanno valutando se effettuare un rapido stop a St Barth, l'isola dei Caraibi che la flotta dei sedici Class 40 rimasti in gara (su ventiquattro partiti) deve lasciare a sinistra, per eseguire la sostituzione del pezzo. "Questa rottura - dice Soldini - non ci voleva proprio. Per di più siamo stremati, la notte scorsa ci ha messo a dura prova, non abbiamo mai dormito. Siamo capitati dentro una tempesta con tuoni e fulmini, continui salti di vento, mare incrociato. È dalla partenza che siamo bagnati fradici. Cerchiamo di fare il possibile, ma non possiamo fare miracoli. Abbiamo provato a navigare con lo spi piccolo ma scadiamo troppo, non ce la facciamo a stringere. Dobbiamo aspettare domani. Nel frattempo abbiamo poggiato un po' per non essere troppo di bolina". In seguito al cambio forzato di armo velico il duo italiano ha deciso di cambiare strategia: "Siamo praticamente obbligati a cambiare tattica - spiega Giovanni - andiamo a cercare un giro di vento a Nord della depressione. Con un angolo di vento più allargato diminuiamo i rischi di disalberamento. Non ha senso continuare a seguire la stessa rotta di De Lamotte, senza fiocco siamo troppo svantaggiati. Poggiando invece speriamo di poter mettere prima lo spi. Stanotte e domani mattina aumenterà il vento. Adesso abbiamo 20-25 nodi. Speriamo di non trovarne più di 35. Anche perché questa regata sta diventando veramente faticosa, io e Pietro sogniamo ormai giorno e notte gli Alisei".

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