Un equipaggio d'eccezione si prepara a solcare le acque del Golfo di Trieste per la 56° edizione della Barcolana, in programma domenica 13 ottobre 2024. Emergency, l'organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada, torna in gara nella più grande regata del mondo con un team di prestigio.

 

A bordo del Farr 80 Ancilla Domini si alterneranno al timone alcuni dei più rinomati velisti italiani: Caterina Banti, due volte oro olimpico, insieme ai navigatori oceanici Giovanni Soldini, Ambrogio Beccaria, Alberto Bona e Alberto Riva. Questa squadra d'élite che oltre a gareggiare si farà portatrice di un forte messaggio di sostegno alle attività di Emergency nel mondo.

 

"È un onore – ha dichiarato Giovanni Soldini – poter contribuire alla causa di Emergency attraverso la nostra passione per la vela. Il mare ci insegna ogni giorno l'importanza della solidarietà e del mutuo soccorso, valori che Emergency incarna pienamente nel suo lavoro".

 

L'iniziativa non si limita alla regata. Sabato 12 ottobre alle ore 11:00, presso il Teatro Miela di Trieste, si terrà l'incontro pubblico "Una vela per Emergency". Qui, Caterina Banti, Ambrogio Beccaria e Giovanni Soldini condivideranno le loro esperienze marittime, affiancati da Carlo Maisano, capo progetto della nave Life Support della nota Ong, e dalla giornalista Annalisa Camilli. L'evento sarà preceduto da un intervento di Rossella Miccio, Presidente di Emergency, che illustrerà l'impegno trentennale dell'associazione nelle zone di conflitto e povertà.

 

Emergency aderisce anche al Charity Program della Barcolana, invitando equipaggi e cittadini a sostenere le sue attività attraverso donazioni sulla piattaforma Rete del Dono. Gli equipaggi che parteciperanno alla raccolta fondi riceveranno una bandiera dell'associazione da esporre durante l'evento.

 

Questa partecipazione segna il ritorno di Emergency alla Barcolana dopo quasi vent'anni, rinnovando un impegno che va oltre la competizione sportiva. La presenza di questi campioni della vela italiana, uniti per una causa umanitaria, sottolinea come lo sport possa essere un potente veicolo di sensibilizzazione e sostegno per chi opera in prima linea nei teatri di guerra e povertà globale.