The Artemis Transat:
Soldini ancora
in testa
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Premiato da una scelta tattica indovinata, lo skipper milanese mantiene il vantaggio, per quanto esiguo, sui diretti inseguitori. In classe Imoca guida la flotta Yann Elies su "Generali".
Giovanni Soldini in gara alla Artemis Transat, transatlantica dall'Inghilterra agli Stati Uniti partita l'11 maggio da Plymouth, mantiene la testa della flotta dei Class 40 piedi a bordo di" Telecom Italia". Lo inseguono rispettivamente a 17 e a 24 miglia di distanza, "Appart' City" di Yvan Noblet e "Mistral Loisirs" di Thierry Bouchard.
Anche se i tempi per i pronostici sono prematuri, finora la scelta di Soldini di dirigersi a Nord per evitare il flusso delle correnti contrarie, sembra essere indovinata, tanto che anche i suoi diretti inseguitori, dopo una prima esitazione, l'hanno seguita. Strategia opposta quella adottate dal resto della flotta che al momento sembra aver scelto invece di puntare verso Sud e seguire la rotta più diretta verso Boston.
«È una bellissima giornata - ha dichiarato Soldini - sole e 20 nodi di vento in poppa. Viaggiamo a 15 nodi con lo spi a 7/8. Abbiamo fatto una strambata per riposizionarci in mezzo alla flotta e curare di più gli avversari. E anche per non doverci trovare in difficoltà più avanti, quando dovremo scendere a 40 Nord per passare il gate anti-iceberg. Il morale è alto, speriamo di continuare così. Sono tranquillo, riposato e pronto per attaccare al massimo nei prossimi giorni».
Tra gli Open 60 è "Generali" di Yann Elies a guidare la flotta seguito a nell'arco di 50 miglia da "BT" di Sebastian Josse e "Prb" di Vincent Riou.
Anche per questa classe a oltre 2.300 miglia dal traguardo è tempo di scelte tattiche. Potrebbe essere determinante nelle prossime ore l'arrivo di una depressione che dal Golfo di Biscaglia si sposterà lentamente a Est, apportando flussi di vento da Est, Nord/Est.
I giochi sono insomma ancora tutti da fare.
I punti di arrivo delle due categorie di barche partecipanti alla regata sono Boston per gli Open 60 e Marblehead, 18 miglia più a Nord, per i Class 40. Per tutti i concorrenti si tratta di un percorso di circa 2.800 miglia, da effettuare a una latitudine Nord al di sopra dei 40 gradi, contro venti e correnti dominanti e in cui non è raro incontrare banchi di iceberg e lastre di ghiaccio (i cosidetti "growler").
Proprio a causa di quest'ultimo pericolo, la cui probabilità sembra essere aumentata in questi ultimi giorni, il Comitato di regata ha deciso di modificare verso Sud la rotta della regata, allungando di altre 200 miglia il percorso.
La "Transat" nasce con il nome di "Ostar" nel 1960 da un'idea del colonnello inglese H. G. Hasler. Tra i promotori di quella prima edizione, oltre al quotidiano "The Observer", c'era anche il celebre navigatore Sir Francis Chichester, che trionfò a bordo del suo 12 metri "Gipsy Moth III".
Negli anni la regata è diventata sempre più competitiva, cambiando spesso nome, regole e comitato organizzatore. Dal 2004 questa competizione è gestita dalla Offshore Challenge Events della velista inglese Ellen MacArthur, vincitrice a soli 23 anni dell'edizione del 2000 tra gli Open 60.
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