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Vacanze 2007: avvisi e dritte di naviganti


05-09-2007

Lettere sussurrate, gridate, gentili, irritate... alla rivista. Chi ha qualcosa da dire sulla nautica estiva 2007 scriva all'indirizzo: staff@bolina.it

Vacanze 2007: avvisi e dritte di naviganti
6 settembre 2007 Una secca pericolosa in Croazia Egregi Signori, pur essendo un "motorista", leggo assiduamente la Vs rivista in quanto trovo sia l'unica che fornisce utili informazioni a chi va per mare e non solo prove di "guida" di imbarcazioni dalle prestazioni e quotazioni fantascientifiche. Possiedo una imbarcazione dislocante che pesca circa 1.5 metri e viaggia a 8÷10 nodi e ritengo quindi che divulgare tra i velisti una  mia esperienza recente possa essere a Loro particolarmente utile. Stavo navigando nell'Adriatico croato nel tratto indicato nella piantina in allegato. Trovandomi avanti il solito ferro da stiro in planata sulla destra ed un pescatore davanti ho piegato verso l'isoletta denominata Kudica in quanto sul mio geonav 5c con cartografia navionics gold non riscontravo segnali di pericolo ma anzi circa 5 metri di fondo. Il tempo molto bello con mare piatto ed una velocità di circa 8 nodi mi facevano pensare di avere ampi spazi per navigare in serenità. Invece con mio sommo spavento ho sentito la barca toccare con decisione il fondo nel punto che nell'allegato è indicato con il punto rosso e croce nera Grazie alla assoluta robustezza dell'imbarcazione (un trawler Cheoy Lee del 1976 da 25ton di stazza) il tutto si è risolta in un po di graffi sulla ruota di prua e la chiglia. Temo che una barca a vela moderna che toccasse con la deriva in quel punto (LAT 44°01,828N - LON 015°06,155E) potrebbe andare incontro a guai più seri. Ho scritto a  Navionics e Geonav segnalando il problema ma ritengo che un Vs eventuale "avviso ai naviganti" sarebbe anche più significativo. PS l'ottimo manuale 777 porti e ancoraggi dell'Adriatico orientale di Karl H. Bestandig Ass. Sportiva Magnamare in quel punto mette una bella croce con la scritta attenzione. Peccato non averlo guardato prima ! Cordiali saluti ed ancora complimenti per la Vs pubblicazione (Gianantonio Tucci - Pordenone 4 settembre 2007 Sardegna orientale: due approdi da segnalare Nel mese di agosto abbiamo fatto scalo e ci siamo fermati per alcuni giorni in alcuni porti della Sardegna orientale. Due certamente sono da consigliare per la cortesia, i servizi e la ragionevolezza dei costi. Il porto della Caletta, pubblico, ma con le banchine date in concessione al "Centro Servizi La Caletta" o al Circolo Nautico La Caletta. Costi contenuti (22 euro per un 9 metri) acqua, elettricità, bagni puliti, meccanici onesti; bei posti e belle coste. Il Marina di Arbatax: una estrema cortesia da parte di tutto il personale (avevamo una bimba ammalata, la segreteria del marina ha chiamato un medico che non ha voluto neanche esser pagato!); acqua in abbondanza, elettricità, servizi di assistenza all'ormeggio, bagni scintillanti, meccanici onesti; costi accettabilissimi (33 euro per un 9 metri); bei posti e belle coste a Nord e a Sud. Buon Vento. (Gianfrancesco Costantini - Roma) 17 Luglio 2007 Le vergogne di Portoferraio Racconto del nostro soggiorno alla Darsena Medicea, il porto principale di Portoferraio all'Elba, proprio nel centro del paese. 1. Alle barche piccole (8,5 metri) viene riservato un moletto (molo del Gallo). Il giorno 30 giugno ci chiedono 32 euro. La sera successiva ci chiedono 60 euro! Motivo: è iniziato luglio e quindi l'alta stagione. Siamo tutti abituati a un sovrapprezzo per l'alta stagione ma: primo non ha senso raddoppiare, è pura follia, secondo l'alta stagione è in genere la sola parte centrale di agosto, non certo luglio. Mi sembra veramente una follia, soprattutto considerando che stiamo parlando di una barca da 8,5 metri. 2. Ma quali servizi ci offrono per la folle cifra di 60 euro? I bagni non esistono! Siamo costretti a camminare 10 minuti e ad andare ai bagni pubblici di Portoferraio, dove il solo gabinetto costa 0,60 euro e ce ne sono due! Per 60 euro nemmeno i servizi igienici? Spero che il sindaco si vergogni! 3. Altri servizi: acqua ed energia elettrica. Per due giorni siamo senza energia elettrica, perché esiste una sola colonnina per tutte le barche. Un giorno la nostra prolunga non arriva così lontano, il giorno dopo la prolunga del porto è guasta e nessuno riesce a ripararla. Anche per l'acqua c'è una sola colonnina lontanissima ma almeno ci danno una canna, ovviamente una per tutte le barche ormeggiate per cui dobbiamo fare la fila! 4. Un marina serio dovrebbe fornire un bollettino meteo serio, basterebbe stamparlo da siti internet seri, ma l'unico bollettino fornito arriva da un sito web dell'Enel, parla del vento e del mare ma non del tempo. No comment. 5. In compenso l'intero porto è pieno di mega yacht a motore da 20-30 metri, che tolgono lo spazio a tutte le barche più piccole. È chiaro che si tratta di una precisa scelta, infatti abbiamo avuto difficoltà a prenotare addirittura per il 30 giugno. È triste vedere che un paese di mare, su un'isola, ha totalmente dimenticato quale dovrebbe essere la finalità di un porto. Un megayacht ha equipaggio professionale, tender superpotenti, autonomia totale per acqua ed elettricità e dimensioni tali da poter stare in rada anche con brutto tempo, soprattutto in un golfo come Portoferraio. Invece le povere piccole barche a vela che veramente rischiano in caso di brutto tempo e sono in situazioni molto più disagiate, sono buttate fuori a suon di insulti per fare spazio a puzzolenti e inquinanti megayacht. Veramente una vergogna Non posso che invitare i lettori di Bolina a stare alla larga da questo porto, a visitare la città senza dare il loro prezioso denaro a un paese che sceglie di allontanare i veri amanti del mare e della vela semplicemente per "fare cassa"! (Carlo Secondi - Milano) 13 Luglio 2007 Quasi collisione: una brutta esperienza Sono skipper di una barca a vela di 43 piedi e domenica pomeriggio 8 luglio a nord dell'Elba stavamo facendo rotta da Marciana (Elba) a Cala de' Medici (Castiglioncello) seguendo una rotta di circa 12°. Il vento aveva quasi mollato ed eravamo con randa e un po' di motore, facevamo circa 5 nodi di velocità. Esattamente eravamo 16 miglia dalla meta e quindi a 20 da Marciana e circa 10 miglia dalla costa (43° 06 744N - 10° 18 970E ). A bordo c'erano quattro adulti (2 coppie) e un bambino di 7 anni. Abbiamo visto sopraggiungere alla nostra sinistra, con una rotta approssimativa di circa 130°, un'imbarcazione a motore tipo "open" abbastanza nuova, scafo blu carena bianca, parabrezza in acciao e cristallo, capote beige e tappezzeria interna sempre beige, doveva essere intorno ai 50 piedi. Una barca molto bella e anche molto veloce. Siamo rimasti in attesa di vedere un suo cambiamento di rotta ma continuava a venire avanti. I tempi di manovra di una barca a vela sono talmente lenti e ampi che nel caso di una rotta di collisione, il solo tentare una manovra qualsiasi avrebbe avuto certamente un effetto negativo. Ormai ci eravamo resi conto che forse avevamo a che fare con un mostro e un pilota automatico inserito! L'unica possibilità era di farla passare dietro ho dato tutta manetta, e siamo rimasti per frazioni di secondo impietritri perché non eravamo sicuri di farcela. La barca ci è passata a mezzo metro dalla passerella (questo ci ha consentito di vedere gli interni e gli occupanti). Abbiamo urlato a squarciagola per reazione e per scaricare la tensione e nella speranza che rallentassero la loro andatura. Alla "guida" c'era un uomo di circa 40-45 (si deve pensare che si fosse addormentato) e dietro, su una poltona nel pozzetto, una signora con un ragazzino. A quel punto forse si sono accorti del rischio corso. Dopo un po' hanno rallentato e accennato una semicurva ma subito dopo hanno ripreso la rotta precedente, che si presume dovesse portarli in uno dei tre porti in quella direzione: Salivoli, Etrusca Marina o Punta Ala. Per radio vhf abbiamo fatto immediatamente un richiamo dell'accaduto alla Capitaneria di Portoferraio, la quale ha voluto un resoconto dettagliato ed eventuali riferimenti dell'imbarcazione. Non avevamo visto né il nome né altro, purtroppo! Con la serietà e professionalità abituale di tutte le Capitanerie si sono voluti assicurare che non ci fossero danni a persone o cose, successivamente anche altre imbarcazioni che avevano ascoltato alla radio sono intervenute preoccupate dell'accaduto. Rientrando a Firenze abbiamo fatto presente ai tre marina sopra indicati l'accaduto, la descrizione della barca a motore, e la provenienza, forse nella speranza, una volta identificato l'armatore, che avesse ben chiaro quello che stava per causare e quali sono le regole in mare. Ho esperienza di tanti anni di mare e di vela, navigazione diurna e notturna, inverno ed estate, e ho ben chiaro quali sono le responsabilità di chi porta una barca, per la incolumità del proprio equipaggio e nei confronti degli altri, tante sono le regole da rispettare, ma contro l'incompetenza e incoscienza si deve solo contare sulle proprie capacità e qualche volta in un miracolo. (Alessandro Pratesi - Sesto Fiorentino) 10 Luglio 2007 A Porto Cavallo, sosta costosa, servizi igienici sporchi sporchi Scrivo per comunicare la scarsa, scarsissima professionalità del Porto Cavallo. Capisco che si tratti di un porto privato, ma ragione di più per offrire migliori servizi e più cordialità. La sera del 22 giugno, circa alle ore 18, entriamo in porto con un Oceanis 411, "Koroll". Attraccate nel è porto c'erano cinque barche a motore, nessuna a vela. Vento di traversia a 15 nodi e nessuno, proprio nessuno che ci aspetti in banchina e tanto meno in acqua. Dopo svariate manovre riusciamo ad attraccare all'inglese nella diga foranea. Solo dopo aver messo i traversini e concessici 5 minuti di relax, ecco che compare un gommone, con personaggio in perfetta uniforme da "acueil" che ci invita a passare in ufficio a regolarizzare il permesso di attracco e sosta notturna (prima, quando ne avevamo bisogno, dov'era?). In ufficio ci viene richiesta la somma di 80,00 Euro e ci viene rilasciato il "Regolamento per il soggiorno nell'isola di Cavallo". Data una prima lettura del permesso, non emerge nulla di strano, basta comportarsi civilmente a casa d'altri. Ma quando a noi è servito usare i servizi igienici della Capitaneria, scopriamo: servizi femminili chiusi a chiave senza possibilità di trovare un referente, servizi igienici maschili, in condizioni pietose, sporchi, sporchi, sporchi... la foto qui sopra di uno dei bagni è esemplare delle condizioni delle toilette di Porto Cavallo. Certo che per essere un posto da "Vip" i servizi in porto e per il transito sono scarsi se non nulli; e mi domando: come faranno gli occupanti delle barche ormeggiate nel momento del bisogno? Molto meglio L'arcipelago di La Maddalena, dove abbiamo sempre trovato assistenza all'ormeggio e cortesia. Un ringraziamento a Cala Gavetta, Porto Massimo e Cannigione (Bruno Muratori - Carignano (To) 9 Luglio 2007 Ventotene: discomusic a tutto volume Sono stato recentemente - il ponte "romano" dei SS. Pietro e Paolo - a Ventotene, ormeggiato nel Porto Romano. Splendido spettacolo entrare al tramonto nello stretto pertugio dell'imboccatura del porto e trovarsi, d'incanto, al centro del paese, ormeggiato quasi dentro le case che si affacciano sul molo. Tutto bene, un po' caro l'ormeggio, ma d'altra parte di Ventotene c'è ne è una sola e Ciro è veramente incredibile come riesce a destreggiarsi e trovare il minimo spazio per chi arriva anche tardi. Unico neo: una discoteca sul molo, gestita da un bar a tutto volume fino alle ore 01,30: ebbene sì, fino a quella ora siamo stati - nonostante le proteste - assordati da una pessima musica, non perché "moderna", ma della peggiore qualità della moderna. Ho cercato di fare abbassare il volume; l'unico risultato sono stati solo 15 mimuti più sopportabili, poi tutto è ricominciato peggio di prima. La giustificazione: "devo attirare clienti e fare la stagione, tutti i venerdì sera e sabato sera sono autorizzato a fare musica fino alle 1,30 "; il giorno seguente ho chiesto chiarimenti in giro e mi è stato detto che l'autorizzazione sarebbe concessa solo fino alle 24.00, e sicuramente non a quel volume. La prossima volta mi rivolgerò ai Carabinieri, a cui mando questa e-mail per conoscenza, così come al Sindaco di Ventotene; certo tutti hanno diritto di svolgere la propria attività commerciale nel migliore dei modi, ma i limiti sono sempre dettati dal buon senso e dal rispetto dei diritti degli altri. In ultimo, il bar è quello all'angolo della stradina che si inerpica al centro, con ombrelloni e gazebo sul molo: i velisti sono avvertiti. (Alberto Spaziani - Roma)

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