Sono trascorsi 23 giorni dalla partenza del Vendée Globe e la situazione meteorologica vede due distinti scenari dividere la flotta in corsa verso l'Atlantico meridionale. Il giro del mondo senza scalo e assistenza, riservato ai monoscafi oceanici di 60 piedi, è un'impresa difficile e pone gli skipper in gara di fronte a molteplici variazioni climatiche e marine, ma la V edizione della regata sembra aprirsi all'insegna dei contrasti. Mentre i primi della flotta allungano il passo verso Sud Est, in direzione del Capo di Buona Speranza, in condizioni di vento teso e mare formato, il resto della flotta si trova all'interno della zona anticiclonica di Sant'Elena, in continua alternanza tra calme piatte e leggere brezze. Vincent Riou, al comando di "PRB", tiene saldamente la prima posizione intorno ai 39° Sud, inseguito da Jean Le Cam su "Bonduelle", a sole 18 miglia di distanza. Seguono "Sill Véolia", al comando di Roland Jourdain, e Sébastien Josse su "VMI". Migliora la situazione a cominciare da Ovest, dove una bassa pressione al largo della costa dell'Uruguay promette vento e la fine del dominio dell'anticiclone. Per le imbarcazioni che si sono spinte a Ovest per aggirare le calme di vento, iniziano a spirare venti da Est-Nord Est, una condizione a lungo sperata che è toccata per primo a Bruce Schwab su "Ocean Planet". "PRB" nella notte del 27 novembre ha urtato contro un oggetto non meglio identificato, senza subire danni. "Ho pensato di dover affondare - ha dichiarato via radio lo skipper francese Riou - questo tipo d'incidenti è difficile da fronteggiare, una sorta di roulette russa". La regata, partita il 7 novembre da Les Sables d'Olonne, nel Golfo di Biscaglia (Francia atlantica), si sviluppa attraverso tre oceani alle alte latitudini Sud, con il passaggio dei capi di Buona Speranza, Leeuwin e Horn, e ritorno in Francia. (Lu.Ca)