Vendée Globe:
de Pavant salvo
Dopo l'urto con un oggetto non identificato che aveva causato danni alla deriva del suo Open 60, lo skipper francese è stato soccorso da una nave di ricerca operativa nell'oceano Indiano meridionale.
L'allarme era stato lanciato martedì alle ore 8 Utc. Contattato il team di terra il velista francese Kito de Pavant denunciava un grave danno a bordo del suo Open 60 Bastide Otio. Mentre navigava a 16 nodi con a riva la sola randa con due mani di terzaroli, sospinto da venti a 40 nodi tra onde di altezza stimata tra i 4 e i 6 metri, avrebbe infatti urtato un oggetto galleggiante con conseguenti danni alla deriva, l'apertura di una falla nello scafo e afflusso d'acqua sotto coperta.
«Ho urtato con la deriva qualcosa di duro - ha dichiarato lo skipper -. Il colpo è stato brutale e la barca si è fermata di colpo. La pinna pende sotto la barca sostenuta dal solo pistone idraulico e sta per rompere lo scafo. C’è una grande via d’acqua che per il momento invade solo il vano del motore ausiliario. La barca è ferma, ho ammainato la randa, la situazione per ora è stabile. Ho materiale e dotazioni di sopravvivenza vicino a me, ma dovete venire a prendermi».
Tutto ciò mentre il concorrente del Vendee Globe, il giro del mondo in solitario e senza scalo, si trovava al decimo posto in classifica a circa cento miglia dall'arcipelago di Crozet Islands, nell'Oceano indiano meridionale.
La direzione della gara ha immediatamente allertato i soccorsi e dirottato sul luogo la nave di ricerca Marion Dufresne della Taaf (Terres australes et antarctiques françaises), impegnata nei rifornimenti degli arcipelaghi francesi più remoti.
Pavant, 55 anni è stato tratto in salvo con successo all'1.00 Utc del 7 dicembre e affidato alle cure del medico di bordo. Benché estremamente stanco e deluso, lo skipper non presenta traumi.
Nella sua carriera de Pavant era già stato costretto ad abbandonare il Vendée Globe: nel 2008-2009 quando aveva disalberato 18 ore dopo la partenza e nel 2012-2013 quando aveva riparato a Cascais dopo la collisione con un peschereccio.
© Riproduzione riservata