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Vendée Globe: oceano Indiano tra tattiche e avarie


07-12-2004

Jean le Cam su "Bonduelle" sempre in testa alla flotta che naviga in vista delle isole Kerguelen. Intanto diversi concorrenti registrano avarie e Hervé Laurent su "Uuds" ha deciso di ritirarsi.

Vendée Globe: oceano Indiano tra tattiche e avarie
Con venti stabili da Nord Ovest tra i 15 e i 20 nodi, la testa della flotta naviga in prossimità dell'arcipelago francese delle isole Kerguelen, a Sud dell'Oceano Indiano. In testa è sempre Jean le Cam a bordo di "Bonduelle", seguito da Vincent Riou su "Prb" a 34,1 miglia e da Roland Jourdain su "Sill et Veolia" a 519 miglia. In questo tratto di oceano gli skipper devono confrontarsi con un'enorme piattaforma di bassifondali (in poco meno di 200 miglia si passa da oltre 4.000 metri di profondità a poche centinaia di metri) che da luogo a un campo con onde corte e frangenti che impegnano gli scafi in estenuanti bordi. La scelta che s'impone ai concorrenti nelle prossime ore è come scapolare l'arcipelago: se risalire a Nord e lasciarlo a dritta sfruttando il vento favorevole oppure lasciarlo a sinistra, tirando dritti sul percorso. A distanza di poco più di 600 miglia dai primi seguono Sébastian Josse su "Vmi" e Mike Golding su "Ecover" che nelle ultime 24 ore ha registrato il miglior tempo della gara percorrendo ben 379 miglia a una velocità media di 15,8 nodi. Intanto i direttori di gara hanno registrato il ritiro di Hervé Laurent su "Uuds" per la perdita del timone di dritta. Lo skipper francese ha riparato nella notte di domenica 5 dicembre a Cape Town, in Sud Africa. Ma anche altri concorrenti hanno registrato avarie a bordo: Marc Thiercelin ("Pro-Form") ha subito danni al bompresso e al pulpito, Dominique Wavre ("Temenos") si è ritrovato una falla nello scafo all'altezza del pozzetto, Jean-Pierre Dick ("Virbac Paprec") ha sia il motore principale che quello di rispetto fuori uso e non può ricaricare le batterie di bordo, Raphael Dinelli ("Akena Vérandas") ha riportato la rottura dello stralletto, Conrad Humphreys ("Hellomoto") ha rotto il timone di sinistra, mentre Norbert Sedlacek ("Brother") ha subito un'avaria alla chiglia basculante. Per ora sembra che nessuno di questi danni sia compromettente per la gara e gli skipper, pur con i dovuti rallentamenti per effettuare le riparazioni, proseguono a regatare. Il problema più grave, tuttavia, è quello di Alex Thomson: a bordo del suo "Hugo Boss" il supporto del boma in coperta ha ceduto e strappandosi ha lasciato un buco di una trentina di centimetri che fa passare acqua nello scafo a ogni onda. Ridossatosi verso il Capo di Buona Speranza, Thomson sta cercando di effettuare una riparazione di fortuna (ricordiamo che gli skipper non possono ricevere aiuti esterni nè fare soste) e per ora non vuole ritirarsi. (Dav.In.)

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