“151 Miglia” al via:
rinvii e polemiche
Vento forte e mare formato constringono gli organizzatori della prova d’altura tra le isole toscane a saltare il passaggio alla Giraglia. Partenza rinviata a venerdì 31 maggio, 115 gli equipaggi iscritti.
Questa primavera fredda e ventosa continua a giocare brutti scherzi a velisti e comitati di regata. Considerate le previsioni meteorologiche dei prossimi giorni, venti dal terzo quadrante tra i 15 e i 25 nodi d’intensità e mare formato, il comitato organizzatore della “151 Miglia” regata d’altura attraverso l’arcipelago toscano in partenza giovedì 30 maggio, hanno deciso di modificare e accorciare il percorso di regata, evitando il passaggio alla Giraglia. La nuova rotta, quindi, dopo la consueta partenza da Livorno (con segnale di avviso in programma alle ore 16), prevede il passaggio alla boa a Marina di Pisa, l’isola d’Elba da lasciare a sinistra, il passaggio alle Formiche di Grosseto, l’isola dello Sparviero da lasciare a destra e l’arrivo a Punta Ala.
In questa quarta edizione sono 115 gli equipaggi iscritti. Tra loro, molti protagonisti della vela d’altura nazionale, come il Comet 41 “Prospettica” di Giacomo Gonzi, lo Swan 42 “Mandolino” di Martino Orombelli, l’Open 60 “Junoplano” di Sandro Buzzi, il Felci 62 “Almabrada” di Alessandro Pacchiani, il J-122 “Chestress 3” di Giancarlo Ghislanzoni e il Maxi “Sagamore” di Nicola Paoleschi.
La “151 Miglia” è valida come sesta tappa del “Campionato Italiano Offshore 2013”.
Aggiornamento ore 14:
Sempre a causa dei venti forti e del mare formato il comitato organizzatore della "151 Miglia" ha deciso di rimandare la partenza della prova d'altura a venerdì 31 maggio. Pubblichiamo intanto una nota giunta in redazione da parte di uno dei partecipanti alla regata:
"151 Miglia pronti al via, molte barche, nonostante le avverse condimeteo (la partenza è addirittura stata posticipata a domani causa vento e mare grosso) ma le barche sono arrivate tutte. Ieri sera il vento era davvero teso, le barche sono state messe all'ormeggio anche nella banchina (vuota) della Marina Militare. Il comandante della CP ha minacciato denunce penali, ha urlato come un ossesso e si è opposto a questa "occupazione di territorio della Marina", ha preteso che venissero mollati gli ormeggi e fossero spostate in altri assolutamente precari e per nulla sicuri. Gli equipaggi hanno tentato di far ragionare il Comandante, ma questo si è mostrato inflessibile e non curante della sicurezza (toh, e io che credevo il suo mestiere fosse appunto occuparsi della altrui sicurezza); così in mezzo alla tempesta hanno effettuato con grande perizia nuovi, e pericolosamente precari, ormeggi. Credo che in un Paese civile, come quelli anglosassoni, o francesi, la Capitaneria si sarebbe messa a totale disposizione per aiutare e ospitare le barche, e non le avrebbe cacciate minacciando cause e denunce penali, ma in un Paese civile, beati loro, non hanno un De Falco a comandare la Capitaneria, che evidentemente si è un pò montato la testa, e ormai tratta tutti come se fossero Schettino!"
Matteo Salamon
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