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Addio a Mankin
fuoriclasse della vela


03-06-2014

Il pluricampione olimpico e allenatore Fiv è morto a Viareggio il 1° giugno dopo una lunga malattia. Aveva 76 anni.

Addio a Mankin
fuoriclasse della vela

Il mondo della vela ha perso uno dei suoi più grandi protagonisti. Il 1° giugno è morto a Viareggio dopo una lunga malattia Valentin Mankin, 76 anni, leggenda della vela con le sue quattro medaglie olimpiche (tre d'oro e una d'argento) e la sfilza di titoli internazionali conquistati sui campi di gara in tutto il mondo, ma anche abile allenatore e talent scout, per lungo tempo direttore tecnico della Fiv. Lascia la moglie Rita e la figlia Irina.

Mankin nasce a Kiev (Ucraina) il 19 agosto del 1938. La passione per lo sport lo cattura fin da piccolo, prima a 7 anni con il nuoto, poi con la ginnastica artistica e quindi con il canottaggio. A 15 anni il suo primo incontro con la vela, assistendo a degli allenamenti sul fiume Dneper. La scintilla scatta immediatamente e il talento emerge subito. Due anni dopo è già nel gruppo di testa della squadra locale e non tarda ad arrivare ai vertici nazionali. Medaglia di bronzo nel 1958 al campionato “Cccp” dell'allora Unione Sovietica, partecipa come riserva alle Olimpiadi di Tokyo nel 1968. L'affermazione decisiva arriva però ai Giochi del 1972 in Messico con la medaglia d'oro nella classe Finn. Un successo che ripeterà nel 1974 alle Olimpiadi di Montreal nella classe Tempest (insieme a Vitaly Dyrdyra). Nel 1976 ai Giochi Olimpici di Montreal è medaglia d'argento ancora nel Tempest (insieme a Vladyslav Akimenko) e quindi nel 1980 alle Olimpiadi di Mosca (con regate a Tallin) vince il terzo oro nella classe Star (in coppia con Alksandr Muzychenko). Un'impresa straordinaria messa a segno all'età di 42 anni. Ancora oggi è l'unico velista ad avere conquistato tre ori olimpici in altrettante diverse classi veliche.

In Italia Mankin arriva agli inizi degli Anni 90 su invito di Sergio Gaibisso, lungimirante segretario della Fiv. Con la federazione collaborerà a lungo, in diversi ruoli, seguendo e formando due generazioni di velisti e una folta schiera di istruttori federali fino a ricoprire l'incarico di Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di Vela.
Preparazione, tecnica, sacrificio e un'immensa passione, i suoi segreti da fuoriclasse tra le onde, che ha cercato sempre di trasmettere nel suo ruolo di coach. Consigli spesso accompagnati dalle sue "massime" che dispensava con frequenza.

Martedì alle ore 15, presso la Misericordia di Livorno si svolgerà una breve cerimonia di commiato in suo ricordo, in forma ristretta. 
Nei prossimi giorni, invece, è prevista una cerimonia funebre al largo di Livorno, in cui verranno disperse le sue ceneri.

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